Si tratta di farmaci che vengono denominati ACE-inibitori. O, meglio, si tratta degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina. Bifril viene utilizzato per la cura di un gran numero di patologie. Può essere utile quando c’è da curare una pressione arteriosa elevata, così come attacco cardiaco. In questo secondo caso si tratta nello specifico di infarto acuto del miocardio con persone che possono aver mostrato dei segnali di scompenso cardiaco. Tuttavia, non sono stati in cura per sciogliere i coaguli del sangue.
È meglio non assumere Bifril nel caso in cui il paziente presenta un’allergia nei confronti del principio attivo. O anche quando sia allergico a uno degli altri eccipienti di tale farmaco. Allo stesso modo, se ne sconsiglia l’uso quando il paziente ha avuto in passato reazioni di natura allergica ad un altro farmaco ACE-inibitore. Come ad esempio nel caso di enalapril o captopril. Al tempo stesso, si suggerisce di non usarlo in caso di precedenti gonfiori particolarmente gravi e prurito in faccia. Sempre in relazione ad una precedente reazione ad un trattamento a base di farmaci ACE-inibitori. Bisogna evitare Bifril anche quando il paziente soffre di un edema angioneurotico ereditario oppure idiopatico.
Attenzione nei pazienti che hanno problemi al fegato
Inoltre, viene controindicato anche in tutti quei pazienti che hanno problematiche gravi al fegato, oppure hanno un restringimento delle arterie dei reni. Oltre tutto, a partire dal terzo mese di gravidanza è sconsigliato a tutte le donne che si trovano in tale situazione. Anche le donne che si trovano in età fertile dovrebbe evitare di usarlo. A parte quando stanno impiegando dei metodi di contraccezione efficaci. Chi soffre di diabete oppure ha una funzionalità renale difficoltosa farebbe meglio a non utilizzare Bifril. Stessa cosa per chi è in terapia con un farmaco in grado di ridurre la pressione del sangue, che presenti al suo interno aliskiren.
Le principali precauzioni per l’uso
Bisogna rivolgersi al medico prima di cominciare un trattamento con questo farmaco. In modo particolare, bisogna prestare la massima attenzione in alcuni casi particolari. Ad esempio, come quando il paziente soffre di pressione sanguigna alta o ha disturbi ai reni o al fegato. Altrettanta prudenza va posta nei pazienti che hanno pressione sanguigna elevata per via di un disturbo renale. Oppure per via di un restringimento dell’arteria renale. Anche chi è stato sottoposto da poco tempo ad un trapianto di reni dovrebbe prestare la massima attenzione. Stessa prudenza per chi è in dialisi. Così come per chi sta seguendo un trattamento a base di LDL-aferesi. Oppure quando il paziente presenta valori stranamente elevati dell’ormone aldosterone all’interno del sangue.
L’uso in gravidanza
Nel caso in cui la paziente sia in gravidanza oppure la stia programmando, è bene avere un consulto con il proprio medico prima di cominciare una terapia. Di solito il consiglio del medico è ben specifico. Ovvero di bloccare l’assunzione di Bifril prima di iniziare una gravidanza o appena ne si è a conoscenza. Al tempo stesso verrà suggerito un altro medicinale da assumere in sostituzione a questo ACE-inibitore. Bifril non deve essere assunto per nessun motivo successivamente al terzo mese di gravidanza. Infatti, il farmaco è in grado di causare un gran numero di danni al bambino.
Il dosaggio corretto
Bifril deve essere assunto tenendo conto di quanto è stato prospettato dal medico curante. Questo medicinale si può assumere sia insieme al cibo che a stomaco vuoto. Si consiglia di assumere la compressa insieme ad un bicchiere di acqua. Il dosaggio dipende essenzialmente dalla causa da debellare. Quando si deve curare l’ipertensione, il dosaggio normale all’inizio sarà pari a 15 mg da assumere una volta al giorno. Spetterà al medico il compito di correggere pian piano il dosaggio, in maniera tale da individuare quello più adatto alle caratteristiche del paziente. Di solito, gli effetti a lungo termine si possono ottenere mediante la somministrazione di una dose pari a 30 mg di farmaco. Il dosaggio massimo che si può toccare è pari a 60 mg al giorno. Questa dose può essere assunta in un’unica volta oppure divisa in due parti distinte.