Uno dei mezzi che ci permette di sentirci liberi e assaporare dell’alta velocità contando soltanto sulle nostre forze, è la bicicletta. Uno dei mezzi che si porta dietro una lunghissima storia e che ha avuto infinite evoluzioni, tutt’ora in corso. Basti pensare a progetti come la bici di Google che si guida da sola o le bici che si ricaricano grazie alla luce solare.
Insomma, fin da sempre, la bicicletta ha avuto un forte impatto sull’essere umano e sulla sua vita, permettendogli di velocizzare i trasporti o semplicemente vivere l’ebrezza dell’aria fresca correndo su colline e pendii.
Una delle discipline sportive più amate soprattutto in Italia, è il ciclismo, un sport meraviglioso che permette di godersi una tranquilla pedalata, oppure avere caratteristiche agonistiche.
La bicicletta è il mezzo di trasporto più amato dagli italiani soprattutto da portarsi dietro durante le vacanze estive. Più precisamente il 32% degli italiani decide di caricare tra i bagagli la bici o di noleggiare una presso la località prescelta.
Questo dato ci permette di capire quanto questo mezzo sia integrato nella quotidianità e utilizzato per fare scampagnate, esplorazioni ma anche gare come il famoso Giro d’Italia o Tour de France.
Uno dei motivi per cui gli italiani preferiscono la bicicletta è perché non inquina e fa bene alla salute, non ha costi di mantenimento ed è divertente. È perfetta per spostarsi in città o godersi il paesaggio in campagna, lontano da macchine e inquinamento. Una buona norma per mantenersi in forma tutto l’anno, sarebbe quella di utilizzare la bicicletta per i micro spostamenti, per andare al lavoro, a scuola o a fare la spesa.
L’invenzione della bicicletta
La bicicletta è uno dei mezzi più ecologici e per questo amato da tantissimi italiani. La primissima rappresentazione di una bici che assomigliasse a quella moderna si deve al grande inventore Leonardo Da Vinci. In un suo disegno del 1490, contenuto nel Codice Atlantico, è possibile trovare uno schizzo di quella che sembra essere una bicicletta. Nel disegno di vedono 2 ruote, un’asse di legno che le tiene assieme, un manubrio e una specie di catena che collega i pedali alla ruota posteriore. Purtroppo però da questo disegno non fu prodotto alcun prototipo, che invece risale al 1817 per mano del barone tedesco Karl von Drais. L’invenzione del barone si chiamava Laufmachine, letteralmente “macchina da corsa”. In Francia questa bicicletta primitiva fu chiamata, in onore del suo inventore, draisienne. In Italia, invece, la “macchina da corsa” fece la sua prima apparizione a Milano nel 1819 con il nome di draisina.
La draisina aveva, ovviamente, due ruote, un rudimentale sterzo fatto con una leva anziché un manubrio e un curioso poggia-pancia per aumentare la spinta del conducente. Infatti, in questa prima versione della bicicletta, i pedali non esistevano: per muoversi o si andava in discesa o ci si spingeva con i piedi.
Questa primordiale bicicletta aveva degli effetti collaterali che le procurarono il soprannome di “boneshaker” (scuotiossa) perché l’impatto delle ruote di legno sul fondo stradale produceva fastidiosi vibrazioni al guidatore.
Per lunghi anni questa prima versione della draisina restò invariata, soltanto nel 1870 venne trasformata in velocipede: la ruota anteriore diventò altissima, il sellino fu messo proprio sopra questa ruota e vennero aggiunti i pedali.
Proseguirono per anni gli studi e la messa su strada di nuove versione della bicicletta, fino ad arrivare alla bicicletta moderna che è pressoché simile a quella che tutti noi oggi quotidianamente utilizziamo per i nostri spostamenti.
I benefici del ciclismo
Oggi siamo abituati a poter scegliere tra tantissimi modelli di biciclette, da quelle sportive a quelle di città, tra modello maschile e femminile, da corsa o mountain bike. Questo perché negli anni si sono sviluppate sempre più necessità di avere un mezzo, seppure semplice, che fosse performante a seconda dell’utilizzo e delle condizioni del manto stradale su cui doveva viaggiare. Pensiamo alle biciclette da corsa che raggiungono anche i 70 km/h, è importante che il telaio con cui sono costruite sia leggero e il più aerodinamico possibile. Mentre per chi pratica downhill, avere una bicicletta robusta e che attutisca i colpi è la soluzione ideale.
Andare in bicicletta non solo è rilegato a una attività ma apporta dei benefici supportati scientificamente che rendono questo mezzo il più salutare oltre che il più ecologico.
Rende più felici. Secondo uno psichiatra della Harvard Medical School, dopo aver curato dei suoi pazienti per un anno con la “cicloterapia”, afferma che erano notevolmente migliorati da gravi forme di depressione. Molti altri studiosi e scienziati sono d’accordo sul fatto che pedalare abbassa lo stress e diminuisce la depressione. In sostanza, rende felici.
Aiuta a controllare il peso. Un’ora di bicicletta fa bruciare fino a 500 calorie. Soprattutto consigliata alle donne, pedalare almeno tutti i giorni durante la settimana, ha effetti dimagranti.
Protegge il cuore. Andare in bicicletta è utile per prevenire le malattie cardiovascolari e ne evita il peggioramento negli anziani. Il ciclismo infatti, è uno sport di resistenza e pedalare rafforza gradualmente non solo il cuore ma anche la ventilazione polmonare.
Non fa male alla prostata. Non esiste un legame fra l’andare regolarmente in bici e l’insorgenza di problemi legati alla prostata. I ciclisti, soprattutto di sesso maschile, non rischiano infezione uro-genitali, disfunzione erettile, infertilità. Anzi, recenti studi hanno confermato che andare in bicicletta fa bene alla zona pelvica perché attraverso la pompa muscolare delle gambe viene attivata la circolazione venosa.
Non danneggia le articolazioni. A differenza della corsa, il ciclismo è uno sport a basso impatto: pedalando non si esercitano pressioni sulle articolazioni degli arti inferiori ed è quindi indicato per le ginocchia. Inoltre, soprattutto chi pratica mountain bike, rafforza tutti i muscoli delle gambe. Chi va in bici ha più probabilità di migliorare il metabolismo muscolare a vantaggio soprattutto dei glutei, cosce e polpacci. Inoltre pedalare rafforza i muscoli e le ossa della zona dorsale, quindi anche la schiena rivede benefici.
Diminuisce l’affaticamento. I ciclisti, nonostante la fatica che possono sopportare in lunghe e pendenti arrampicate, hanno maggior energia. Chi riesce ad andare in bici almeno 3 volte alla settimana a un ritmo moderato, diminuisce l’affaticamenti del 65%.
Allunga la vita. Più si pedala e più si allunga l’aspettativa di vita, soprattutto perché si evitano malattie cardiache. È risaputo che i ciclisti del Tour de France vivono, in media, 8 anni in più rispetto ad altri sportivi.
Non è pericolosa. Non è pericoloso andare in bicicletta ma l’ambiente in cui ci andiamo. Infatti il tasso di pericolosità è dovuta, soprattutto in città, per via degli incidenti e dell’alto inquinamento. La migliore cosa da fare per prevenire contusioni è indossare il casco omologato e altre forme di protezioni. Anche qui gli studi confermano che i benefici che la bici regala alla salute sono superiori ai rischi degli incidenti stradali e dell’esposizione agli inquinanti atmosferici.
Fa bene al pianeta. Sempre più città investono sulle due ruote, incentivando all’acquisto e costruendo nuove piste ciclabili sicure. Moltissime persone grazie al “trasporto verde e sano” hanno aperto ciclo-officine per la vendita al dettaglio di biciclette, la manutenzione e la fornitura di abbigliamento e accessori per ciclisti. In Italia bisognerebbe cercare di incentivare di più all’utilizzo del Bike Sharing così come già accadde in molte città europee.
Chi va in bici, piace di più. Chi utilizza una bicicletta per spostarsi appare più affascinante, intelligente, ecologista, altruista e generosa. Questo è quanto dimostra uno studio britannico. Altro che calciatori, i migliori partner sono i ciclisti!
La bicicletta per fare sport
Tipicamente noto come ciclismo, questa attività comprende una quantità di diverse discipline che variano dal ciclismo su strada al ciclocross, dalla bmx alla pista, dalla mountain bike al freestyle.
Nello specifico il ciclismo su strada racchiude molti aspetti tecnici e richiede tantissimo allenamento. Il ciclismo rappresenta di per sé un’ottima soluzione per tenere in allenamento il sistema cardiovascolare e tutta la muscolatura. Per chi intende cominciare ad avvicinarsi a questo sport, la cosa migliore da fare è preparare un programma di allenamento.
Questo periodo può durare 12 settimane ed è caratterizzato soprattutto dall’incremento della resistenza generale in funzione della competizione e dall’aumento della forza specifica attraverso una combinazione di lavori in salita. Il percorso da seguire dovrà essere vario, prevedendo strade pianeggianti, ondulate e in salita.
L’allenamento in salit, oltre a incrementare la forza muscolare specifica, è finalizzato al miglioramento della resistenza lattacida.
Nel primo periodo è bene accumulare parecchi chilometri su terreno vario, meglio se collinare, così da potere sviluppare la resistenza generale e trovare il passo adatto. In una seconda fase si può iniziare ad affrontare le salite con pendenze medie del 7-8%. Il miglioramento sulle salite porterà inevitabilmente a riduzione di velocità ed agilità nella pedalata in piano. Nella terza fase si potranno affrontare salite maggiori e infine, seguire percorsi con vari dislivelli.
È chiaro ora come pedalare sia uno sport altamente indicato per chi vuole mantenersi in forma e aumentare la propria resistenza muscolare. Per chi vuole addentrarsi in questo sport ricordiamo di:
scegliere posti non affollati e dove non passano tante macchine
indossare sempre un caso e altre protezioni, così abbigliamento tecnico specifico
portarsi sempre qualcosa da mangiare
portarsi sempre una borraccia con dell’acqua o con una soluzione glucosata al 5-6%.
Alimentazione ciclismo
Durante il ciclismo è bene portarsi sempre dietro tanta acqua e qualcosa da mangiare.
Abbigliamento ciclismo
Per chi pratica ciclismo a livello sportivo o agonistico, è consigliato indossare abbigliamento adatto e resistente. Prima di tutto bisogna essere il più leggeri possibile quindi, tipicamente, acquistate una tuta o maglia e calzoncini aderenti in materiale elastico e resistente agli urti. Date le elevate velocità che è possibile raggiungere, il casco omologato è d’obbligo così come gli occhiali che permetto una migliore visibilità. Altri optional di abbigliamenti sono le giacche anti vento e accessori come il porta cellulare o gps. Assolutamente da non dimenticare la borraccia e una borsa porta documenti.
Integratori ciclismo
Tutte queste discipline richiedono padronanza tecnica del mezzo ed una preparazione aerobica generale. Sono però altresì indispensabili velocità, forza e buona tolleranza lattacida. Bisogna quindi andare a lavorare per aumentare la forza e la resistenza e aggiungere una buona padronanza del mezzo, una ottimale condotta di gara ed una ottimizzazione della pedalata. Per questo motivo bisogna andare ad integrare con delle proteine il corpo, per aiutarlo durante la performance o per accelerare il recupero di energia. Bisogna tenere a mente che assumere integratori non ha nulla a che fare con il doping e di base il nostro organismo per lavorare al meglio ha bisogno di una alimentazione sana, curata e dedicata. L’integratore permette di fornire quei nutrienti richiesti durante la pedalata e creare dell’energia.