La Betaistina ha un principio attivo in grado di stimolare il sistema emopoietico, ed inoltre migliora la microcircolazione e la permeabilità dei capillari che si trovano nell’orecchio. Grazie a tale prodotto si può inoltre normalizzare la pressione del Endolymph nel labirinto e nella coclea. Questo fa sì che il farmaco sia utile per le patologie che coinvolgono il sistema sensoriale, e quindi per la cura di vertigini, perdita dell’equilibrio e per la Sindrome di Ménière. In commercio è possibile acquistare le compresse Betaistina cloridrato, che contengono appunto Betaistina che è una sostanza in grado di influire positivamente sulla microcircolazione del labirinto.
A cosa serve
Si può usare anche per tinnito e perdita dell’udito, oltre che possibile sensazione di nausea. Viene prescritta molto di frequente anche per il trattamento di problematiche dell’equilibrio. Inoltre, viene usata anche per dare sollievo al paziente nel caso in cui soffra di vertigini provocate dalla sindrome di Ménière. Questo farmaco si caratterizza per essere un antagonista del recettore H3 e un antagonista, seppur in forma decisamente meno intensa, del recettore H1. Sono entrambi recettori che si trovano all’interno dei vasi sanguigni nella parte interna dell’orecchio.
Le caratteristiche del farmaco
La sua principale azione, come abbiamo accennato, è destinata al trattamento di problematiche legate all’apparato vestibolare. In base alla quantità dell’agente attivo, tale farmaco è suddiviso in tre dosaggi e formulazioni di compresse:
- 8 mg
- 16 mg
- 24 mg
La Betaistina ha una formulazione che comprende i seguenti eccipienti:
- Lattosio, ovvero lo zucchero del latte
- Cellulosa microcristallina
- Acido citrico monoidrato
- Crospovidone
- Aerosil, ovvero biossido di silicio colloidale
- Magnesio Stearato
- Talco
Le compresse di Betaistina si presentano esteticamente di colore bianco dalla forma biconvessa con i bordi arrotondati. Tutte le istanze sono provviste di Valium ed è presente tra gli ingredienti che si trovano nell’etichetta, per questo vi è una marcatura di 8mg, 16 mg e 24 mg che varia in base al quantitativo del principio attivo. Le confezioni sono dei blister da 10 compresse confezionate in scatole contenenti all’interno il foglietto illustrativo.
Dosaggio e precauzioni
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Le compresse di Betaistina da 8 mg o da 16 mg pari a 0,5 ovvero una compressa, vanno somministrate al paziente tre volte al giorno, durante i pasti con abbondante acqua. Il paziente noterà i miglioramenti sin dalle primissime assunzioni, con un continuo effetto terapeutico anche nelle due settimane seguenti alla sospensione della cura farmacologica. I risultati e vari e propri della cura a base a di compresse di Betaistina, si noteranno solo dopo alcuni mesi. Sarà il medico a stabilire la durata del trattamento, in base alla gravità del problema e a tutte le informazioni che avrà a disposizione da parte del paziente, ma tendenzialmente la somministrazione di tale farmaco dura circa due mesi. In casi di ulcera duodenale o gastrica, oppure di asma, la somministrazione di Betaistina deve essere effettuata sotto stretto controllo di medici specialisti.
La somministrazione di questo farmaco, è sconsigliata ai minori di 18 anni, e questo è dovuto dal fatto che non sono ancora oggi disponibili dati affidabili, sull’impiego di Betaistina in questo gruppo di età. In casi di gestazione ed allattamento, tale farmaco non deve essere somministrato, e nell’eventualità dovesse servire, la mamma che allatta deve interrompere la nutrizione al seno. La somministrazione di compresse di Betaistina non è in grado di influenzare la risposta e la memoria dei soggetti, ed inoltre non hanno alcun effetto soporifero ed è per questo, che l’assunzione non è controindica in caso di guida o per attività potenzialmente pericolose che richiedono una rapida risposta.
Betaistina in gravidanza
Fino ad oggi non sono stati eseguiti degli studi clinici accurati e completi in relazione all’effetto di questo farmaco sulle donne in gravidanza. Per il momento gli studi sugli animali non hanno permesso di ottenere dati sufficientemente probanti sugli effetti legati alla crescita del feto, al parto e alla crescita dopo la nascita. Per queste ragioni, la betaistina non deve essere impiegata nel corso della gravidanza, a meno che il medico curante non ritenga che sia fondamentale. Il discorso per quanto riguarda le donne durante l’allattamento è praticamente lo stesso. Non ci sono studi sufficienti per dimostrare che la betaistina non vada a finire nel latte materno. Di conseguenza, l’assunzione di tale medicinale deve avvenire solamente dietro attenta e prudente prescrizione da parte del medico.
Sovradosaggio
Ci sono stati ben pochi casi di sovradosaggio. Dei pazienti hanno riportato dei sintomi piuttosto lievi e altri un po’ più moderati con un’assunzione eccessiva (fino a 640 mg) di questo medicinale. Tra i principali sintomi riscontrati troviamo nausea, sonnolenza e dolore all’addome. Degli effetti un po’ più gravi relativi al sovradosaggio sono rappresentati dalle convulsioni o dalle complicazioni a livello polmonare e cardiaco. Questi ultimi sono state riscontrati quando tale farmaco è stato impiegato con altri medicinali sovradosati.
Controindicazioni
Questo farmaco viene sconsigliato in tutti quei pazienti che soffrono di feocromocitoma. La betaistina si caratterizza per essere un analogo sintetico rispetto all’istamina e, di conseguenza, è in grado di provocare il rilascio dal tumore di catecolamine. La conseguenza è che si può sviluppare una forma particolarmente grave di ipertensione. L’assunzione di questo farmaco usato contro le vertigini è sconsigliata anche in tutti quei casi in cui il paziente soffre di ipersensibilità nei confronti del principio attivo o uno degli altri eccipienti presenti all’interno del prodotto.
Effetti indesiderati
Nonostante l’assunzione di Betaistina ha sempre provocato risultati positivi da parte dei pazienti, questo non vuol dire che tale farmaco non potrebbe innescare reazioni indesiderate ed inoltre che non tutti i pazienti in cura sperimentano disagi e disturbi legati all’utilizzo delle compresse. In casi di reazioni sospette, il paziente deve interrompere la terapia farmacologica e rivolgersi tempestivamente dal proprio medico, che potrebbe annullare definitivamente la terapia, oppure modificare la posologia del trattamento o suggerire un ulteriore farmaco. La percentuale di pazienti che manifestano effetti indesiderati dopo l’assunzione di Betaistina, ricopre una percentuale pari ad 1 su 10 pazienti.
Molto spesso capita che i pazienti in cura con le compresse di Betaistina, lamentino un deterioramento delle condizioni generali di salute, per questo vanno osservate tutte le indicazioni che si trovano nel foglietto illustrativo presente nella confezione, in maniera tale da evitare spiacevoli stati fisici. In casi di ipersensibilità ad uno o più componenti presenti nel farmaco, sono possibili reazioni allergiche a livello dell’epidermide, che compaiono sotto forma di prurito o eruzione cutanea, mentre in casi di mal di testa, gonfiore e sensazione di disagio, è possibile che il medico prescriva al paziente una cura a base di carminativo o analgesici. Il paziente deve comunque consultare il proprio medico se avverte sensazioni mai provate prima della somministrazione del farmaco.