Bentelan è inoltre spesso indicato dai medici per poter fronteggiare altre malattie come la sindrome nefrosica, la colite ulcerosa, la ileite segmentaria (o sindrome di Crohn), la sarcoidosi (specialmente ipercalcemica), la cardite reumatica, la spondilite anchilosante e diverse emopatie discrasiche.
Uso
Come intuibile, e come peraltro avviene nei confronti di qualsiasi medicinale, anche Bentelan dovrà essere utilizzato dietro una piena condivisione con il vostro medico di fiducia. Nell’impossibilità di poterne parlare con lui, ci si può comunque rivolgere al farmacista e attenersi alle indicazioni presenti nel foglietto illustrativo, per le quali, negli adulti e per le terapie di breve durata, Bentelan 0,5 mg compresse effervescenti dovrebbe essere assunto in 4-6 compresse giornaliere, riducendo gradualmente la dose sulla base dell’evoluzione clinica. Per le terapie di lunga durata negli adulti, invece, è consigliabile una prima fase d’attacco di 6-8 compresse al giorno, da ridurre gradualmente sulla base del miglioramento clinico, fino a giungere alla dose di mantenimento, che per gli adulti di peso medio sarà pari a circa 1-2 compresse al giorno.
Nei bambini, invece, come ben intuibile, le dosi dovranno essere inferiori in termini assoluti, ma potranno essere proporzionalmente superiori a quelle degli adulti. Generalmente sono consigliabili 0,1-0,2 mg per kg di peso corporeo al giorno. Considerando che le compresse di Bentelan sono facilmente divisibili per poter facilitare l’aggiustamento della posologia, e che sono solubili in acqua, non dovreste avere difficoltà nel rispettare le indicazioni del vostro medico.
Ricordiamo, in tal proposito, che un eventuale sovradosaggio dei glicocorticoidi come il betametasone non comporta necessariamente situazioni di grave pericolo ,salvo che i sovradosaggi siano estremi. Parlatene comunque con il vostro medico nell’ipotesi in cui abbiate assunto dosi eccessive di farmaco.
In gravidanza e in allattamento
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Come per tutti i farmaci, ricordiamo che anche l’assunzione di Bentelan in gravidanza e in allattamento debba essere attentamente valutata con il proprio medico e, comunque, riservata nei casi di effettiva necessità, e sempre sotto la diretta supervisione del dottore. Deve inoltre essere attentamente valutata l’opportunità dell’alimentazione al seno durante il trattamento con dosaggi elevati di Bentelan, poiché i corticosteroidi sono escreti nel latte materno.
Quando non deve essere utilizzato
Bentelan non deve essere in ogni caso durante le infezioni sistemiche, a meno che non venga attuata con una specifica terapia antinfettiva. È inoltre controindicato durante l’immunizzazione con virus attenuati. Altri procedimenti immunizzanti non devono essere intrapresi in pazienti che ricevono dei glicocorticoidi, specialmente a dosi elevate, a causa di possibili rischi di complicazioni di natura neurologica e di insufficiente risposta anticorpale.
Cosa sapere prima dell’assunzione
Prima di assumere Bentelan è opportuno condividere con il proprio medico la necessità di personalizzare la dose in relazione all’entità dello stress avvertito dal paziente. Inoltre, è bene rammentare che i glicocorticoidi possono “celare” alcuni segni di infezione e durante il proprio impiego si possono verificare delle infezioni a causa di difese immunitarie ridotte: per questo motivo è opportuno valutare l’opportunità di istituire una specifica terapia antibiotica. Si ricorda altresì che durante la terapia possono manifestarsi delle alterazioni psichiche di varia natura come euforia, insonnia, mutamenti dell’umore e della personalità, depressione anche grave, sintomi di psicosi.
Nell’ipotesi in cui si punti a un utilizzo di natura inalatoria, è raro che possano verificarsi degli effetti psicologici e comportamentali che includano della iperattività psicomotoria, i disturbi del sonno, una condizione di ansietà, di depressione, di aggressività, di disturbi del comportamento, e così via.
Parlatene sempre approfonditamente con il vostro medico per poterne sapere di più. Per il momento non è stato dimostrato l’effetto di tale farmaco sulla capacità di guidare veicoli. Con l’insorgere di effetti sul sistema nervoso può essere vietato l’uso di alcuni macchinari che richiedono concentrazione. Tutti coloro che praticano sport a livello agonistico devono prestare attenzione all’utilizzo di tale farmaco. Infatti, l’impiego senza esigenze terapeutiche rappresenta una forma di doping. Di conseguenza, può comportare anche positività agli esami dell’anti-doping.
Effetti collaterali
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Questo farmaco, esattamente come la categoria di cui fa parte, ha la tendenza a rendere più semplice l’espulsione di calcio. Questo tipo di trattamento può avere delle conseguenze del tutto particolari. Ad esempio, rendere più grave la situazione di alcune malattie. Si tratta, ad esempio dell’epilessia, del glaucoma e dell’ipertensione. Può portare ad un peggioramento anche del diabete mellito e dell’osteoporosi. Durante la fase del trattamento vero e proprio possono insorgere vari effetti collaterali psichici. Si tratta, ad esempio, di insonnia, depressione grave ed euforia. In alcuni casi può portare a dei cambiamenti repentini di umore e della personalità.
In altri casi, possono insorgere anche dei sintomi legati alla psicosi. Soprattutto quando esistono delle tendenze psicotiche nel paziente. Oppure quest’ultimo sta già attraversando una fase di grave instabilità emotiva. I bambini e comunque gli adolescenti al di sotto della maggiore età devono essere controllati in modo più accurato. Soprattutto quando la durata della terapia è pari a vari mesi. Infatti, la cura su bambini e ragazzi dovrebbe essere il più breve possibile. Tutto ciò ovviamente per salvaguardare la loro crescita e il loro sviluppo. Al tempo stesso, si consiglia di mantenere sempre dosaggi particolarmente bassi. Evitare i ritardi legati allo sviluppo è possibile. Spesso si opta per una somministrazione a dì alterni.
Nei pazienti anziani, invece, è meglio programmare anticipatamente il trattamento. In modo particolare tale pianificazione diventa un’esigenza in caso di cura di vari mesi. Spesso, infatti, nelle persone anziane possono manifestarsi vari tipi di effetti collaterali. Si parte dal diabete fino ad arrivare all’ipertensione. Senza dimenticare ovviamente anche osteoporosi e una maggiore facilità a contrarre infezioni. Dal punto di vista cardiovascolare, gli effetti collaterali possono provocare edemi, insufficienza cardiaca e ipertensione.
Le possibili interazioni
Gli steroidi sono in grado di diminuire gli effetti delle anticolinesterasi nella malattia della miastenia grave. Non solo, può ridurre anche gli effetti dei mezzi di contrasto radiografici in un esame specifico. Si tratta della colecistografia. L’azione degli steroidi può calare per colpa di efedrina, rifampicina e fenitoina. Attenzione anche all’assunzione in contemporanea con farmaci anticoagulanti. Spesso, infatti, il paziente è costretto a ridurre il dosaggio di questi ultimi.
Sovradosaggio
L’impiego eccessivo di tale farmaco, come tutti i glicocorticoidi, non provoca situazioni in cui la vita del paziente viene messa a rischio. A parte in caso di dosaggi altamente esagerati, infatti, le conseguenze sono piuttosto contenute. Più che altro, la probabilità di reazioni pericolose avviene con alcune patologie che caratterizzano già il paziente. Come ad esempio quando soffre di diabete mellito o glaucoma. Oppure quando è in cura con una terapia farmacologica digitale. O, ancora, quando sta seguendo un trattamento a base di diuretici o cumanirici.