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Quando si parla di batteri, si parla – in realtà – di un mondo estremamente vasto, di una macrofamiglia difficilmente sintetizzabile e, soprattutto, di una serie di ramificazioni che rendono questo comparto estremamente arduo da riassumere in poche righe. Nella speranza di contribuire a rendere un po’ meno misterioso e aleatorio questo mondo, ricordiamo tuttavia che i batteri patogeni sono i batteri in grado di provocare una patologia: a loro volta, possiamo indicare nei batteri patogeni facoltativi quei batteri che provocano una patologia solo in presenza di determinate condizioni, e batteri patogeni obbligati quelli che invece causano sempre e comunque una malattia.
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Stabilito quanto precede, possiamo altresì ricordare che quando i batteri patogeni invadono l’organismo, provocano delle modifiche sia a livello funzionale che a livello anatomico: una situazione denominata – a sua volta – infezione batterica, che può essere provocata dalla trasmissione di microorganismi da un soggetto all’altro, oppure – in maniera indiretta – attraverso liquidi, indumenti e altre fonti di contaminazione.
A questo punto, è possibile allargare la propria interpretazione con il concetto di “virulenza”. La virulenza è la capacità degli agenti patogeni (pertanto, non solo i batteri ma, ad esempio, anche i virus) di oltrepassare le barriere dell’organismo ospite e moltiplicarsi “altrove”. La virulenza è pertanto alla base della capacità dei batteri di provocare una malattia, ed è a sua volta influenzata sia da fattori enzimatici che da fattori tossici.
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Se quanto sopra, pur estremamente in sintesi, è chiaro, dovrebbe essere altrettanto chiaro che per cercare di arrestare l’espansione dei batteri patogeni uno degli strumenti che riveste il maggior grado di importanza è l’igiene.
Una corretta igiene quotidiana è infatti alla base della capacità di rispondere adeguatamente agli attacchi dei batteri patogeni. E, considerato che la maggior parte dei batteri “circolano” sulle nostre mani, sarebbe altresì buona abitudine garantirsi sempre il rispetto di adeguati livelli igienici delle nostre mani, con periodici lavaggi (soprattutto quando si è entrati in contatto con persone infette, o quando le mani sono visibilmente sporche).
Il lavaggio delle mani dovrebbe essere effettuato con sapone e prodotti igienizzanti, che possono evitare la generazione di ceppi di microrganismi resistenti, che possono caratterizzare l’utilizzo di antimicrobici contenuti negli stessi sanitizzanti.
In ogni caso, attenzione a non esagerare, e non credere che il lavarsi le mani sia la panacea di tutti i mali: spesso la “mania” dell’igiene comporta danni ancora peggiori di qualche trascuratezza.
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