L’artiglio del diavolo è una pianta di origine africana e le sue radici essiccate vengono utilizzate per scopi medici. Oltre che nella zona meridionale dell’Africa la si trova con gran frequenza anche in paesi come il Madagascar e il Namibia. Ora vediamo a cosa serve, i pro e i contro e perché viene usata.
Artiglio del diavolo: a cosa serve e come usarlo
L’Artiglio del diavolo prende questo nome dalla struttura dei frutti legnosi a forma di artigli che produce e dal dolore che provano gli animali nel momento in cui cercano di appoggiarsi su. L’Artiglio del diavolo può prevedere una forma di utilizzo tramite pomata o pillole ed è utile per diminuire dolori, grazie alla sua azione antinfiammatoria. Viene utilizzata anche per combattere il mal di schiena, dolore ai tendini o ai muscoli e persino come rimedio a problemi di artrosi o artrite. Questo è da moltissimi anni impegnato nella medicina africana per curare i tipi di dolori e problemi appena menzionati. Questo artiglio del diavolo e i relativi prodotti provenienti dalla suddetta pianta, sono in vendita nelle erboristerie che puntano il più possibile i rimedi naturali. Questa pianta contiene alcuni elementi tra cui arpagide, zuccheri e fenoli. Risulta assolutamente non raccomandata una sua assunzione nel periodo di gravidanza.
Gli effetti benefici apportati dall’artiglio del diavolo permettono, quindi, di curare le fasce muscolari che presentano infiammazioni e fastidi anche più generali come dolori agli arti o alla schiena. Inoltre, ingerire l’artiglio potrebbe essere di aiuto nel combattere dolori nella zona gastrointestinale, il reflusso e sintomatologie più comuni come la febbre. Le controindicazioni che potrebbero presentarsi riguardano una scarsa rapidità del fegato nell’ assorbimento dei farmaci. Potranno presentarsi degli effetti indesiderati. Tuttavia, quando l’ artiglio del diavolo viene assunto oralmente non si corrono grossi pericoli, ma bisogna fare molta attenzione a non superare le dosi massime consentite giornalmente. Anche per persone che soffrono di diabete o problemi cardiaci non risulta essere raccomandata.
Come in ogni caso, ci sarà bisogno di un consulto medico per evitare spiacevoli complicazioni. Ma quali sono le dosi consigliate se si vuole assumere l’artiglio del diavolo? La risposta non è unica: sottoforma di pomata o crema questa può essere spalmata sulla zona interessata anche più volte al giorno; se si utilizza un estratto secco è consigliabile assumerne un quantità che vada dai 300mg ai 60mg in tre momenti differenti della giornata; in tintura madre, invece, sono sconsigliabili più di 40 gocce per tre volte al giorno, per una quantità effettiva che non deve essere meno di venti gocce.
L’artiglio del diavolo è tossico? Qual è la differenza con l’arnica?
L’ artiglio del diavolo solitamente ha una percentuale di tossicità relativamente bassa, ma ad ogni modo il suo dosaggio deve essere sempre controllato. Sulla dose da assumere si esprimerà con più certezza il medico di fiducia, considerando anche eventuali problemi e disturbi riscontrabili nei soggetti più deboli. Mentre l’ artiglio del diavolo è per la maggior parte usato per combattere infiammazioni muscolari, l’ arnica è per lo più utilizzata per i casi di dolori traumatici. Traendo le conclusioni, possiamo dire che l’artiglio del diavolo può rivelarsi utile in alcune circostanze, ma allo stesso tempo in altre (vedi gravidanze, allattamento o problemi al cuore) è opportuno richiedere un colloquio medico.