L’anoressia nervosa è un disturbo dell’alimentazione provocato dalla terribile paura d’ingrassare, vedendosi allo specchio in modo diverso da ciò che si è realmente.
Anoressia: epidemiologia e classificazione
L’anoressia colpisce con maggior frequenza in età adolescenziale e la prima età adulta, ma ciò non toglie che possa comparire anche durante l’infanzia e in età avanzata. Le ragazze hanno più probabilità dei maschi di sviluppare questo disturbo. Solitamente colpisce tra lo 0,3% e l’1% delle donne. Tra i disturbi psichiatrici è quello con il tasso di mortalità più alto. È più pericoloso più di depressione, schizofrenia e alcolismo.
Definiamo anoressia nervosa quel disturbo caratterizzato da tre criteri dettati dal DSM-V quali:
- Rapporto energetico giornaliero inferiore a quello che il corpo ha bisogno ogni giorno con conseguente significativo basso peso, ovvero un peso minore del minimo tollerabile;
- Paura di aumentare di peso e comportamento persistenze al non ingrassare anche quando il peso è molto basso;
- Percezione anomala del peso corporeo e delle forme del proprio corpo, seguito dall’incapacità di valutare la gravità della perdita di peso.
Esistono due tipologie di anoressia:
- Con restrizione nell’ingerire alimenti negli ultimi tre mesi
- Con abbuffate ed eliminazione di cibo negli ultimi tre mesi
I soggetti anoressici sono caratterizzato da un peso al disotto dell’85% rispetto a quanto previsto considerando età, altezza e indice di massa corporea (BMI). Proprio in base all’indice di massa corporea, l’anoressia si classifica secondo quatto livelli di gravità quali:
- Lieve: BMI minore o uguale a 17
- Moderata: BMI tra 16 e 16,99
- Severa: BMI tra 15 e 15,99
- Estrema: BMI minore a 15
Quali sono le cause dell’anoressia?
Gli psicologi da sempre hanno avuto difficoltà nel definire le cause dell’anoressia. Alcune donne anoressiche derivano da famiglie apparentemente unite e senza problemi. Il caso più di celebre di anoressia nella storia è quello della Principessa Sissi. Spesso si è attribuito alla moda, ai mass media e alle modelle d’incitare all’anoressia. Non mancano online blog in cui le giovani ragazze anoressiche sfoggiano con fierezza un regime alimentare inesistente e la magrezza eccessiva.
I medici evidenziano nelle giovani ragazze anoressiche un problema più profondo, la paura di diventare donna. Privando il corpo del cibo, viene a mancare il ciclo mestruale, ed il corpo somiglia sempre di più a quello di una ragazzina. Niente fianchi, il seno non cresce e non avvengono i normali cambiamenti.
I sensi di colpa provocati da un episodio traumatizzante, come il divorzio dei genitori o un’esperienza sessuale vissuta male, sono spesso il fattore scatenante dell’anoressia.
Riconoscere i sintomi dell’anoressia
Il sintomo più riconoscibile dell’anoressia nervosa è la paura morbosa d’ingrassare, tenendo sotto controllo il peso rifiutando il cibo. Gli anoressici vedono il proprio corpo diverso da ciò che è realmente. I sintomi fisici dell’anoressia sono:
- Magrezza eccessiva con un indice di massa corporea minore di 17
- Bassa temperatura corporea
- Bradicardia
- Unghie e capelli fragili
- Osteopenia
- Alopecia
- Seno ridotto di volume
- Ipotensione
- Pelle secca
- Mancanza o ritardo delle mestruazioni nelle donne
Quando alla limitazione di cibo assunto si associano abbuffate seguite da vomito, l’erosione dentale è uno dei sintomi tipici, così come l’ipertrofia delle ghiandole salivari. In tal caso parliamo di anoressia associata a bulimia. Questi sintomi sono quelli che si manifestano principalmente nelle donne. Gli uomini anoressici invece soffriranno di calo della libido e dell’attività eiaculatoria.
Dalle analisi del sangue effettuate su soggetti anoressici, si evidenziano valori ormonali tiroidei alterati, leptina e gonadotropine ai limiti inferiori di normalità o al di sotto di essi, anemia, leucopenia con linfocitopenia, ipokaliemia, ipocalcemia, ipomagnesemia ed ipofosforemia, alcalosi metabolica ed ipoglicemia.
Riconoscere l’anoressia nervosa agli esordi è difficile. Un basso peso corporeo, anche se non particolarmente allarmante, abbinato a palmi di mani e piedi di colore giallo, possono essere uno dei fattori di allarme nella fase precoce della patologia. Questo sintomo deriva dall’abitudine di mangiare quasi sempre vegetali, ricchi di carotenoidi che si concentrano nella cute. Nella fase di esordio è possibile riconoscere:
- Rifiuto ossessivo del cibo, in particolare dei cibi ricchi di zuccheri e grassi;
- Percezione corporea alterata;
- Esercizi fisico eccessivo per cercare di bruciare più calorie;
- Disagio quando si mangia in pubblico;
- Abuso di diuretici e lassativi;
- Vestirsi con abiti neri così da sembrare più magri;
- Sintomi depressivi;
- Comportamento ritualistico per consumare il cibo;
Come trattare l’anoressia?
L’anoressia nervosa è uno di quei disturbi che prevede un approccio multidisciplinare. Finché la perdita di peso non è allarmante e non si verificano complicanze mediche, il paziente anoressico può seguirei il trattamento ambulatoriale per 12-16 settimane. Se al termine di questo periodo non ci sono stati miglioramenti significativi, l’ospedalizzazione è la soluzione migliore per evitare la cronicizzazione del problema.
Il trattamento dei pazienti anoressici si pone due obiettivi:
- Stabilizzare le condizioni psichiche e mediche;
- Intraprendere un percorso al fine di eliminare i fattori che alimentano il disturbo.
Dal punto di vista psicologico la terapia cognitivo-comportamentale ha l’obiettivo di modificare la percezione che il paziente avverte del suo corpo, in riferimento a peso e forma, e a costruire un’idea di se reale senza sottovalutarsi.
Il trattamento dei soggetti anoressici avviene in tre fasi. Con la prima si cerca di ristabilire il peso portandolo nella media. Il secondo step è finalizzato a migliorare la valutazione di sé, l’immagine corporea e al stabilire rapporti interpersonali. L’ultima fase invece è quella in cui si lavora per prevenire ricadute.
Nella prima fase il medico generico si assicura di controllare il peso e le condizioni di salute del paziente. In concomitanza il dietologo insegna quali sono i cibi giusti per combattere la paura d’ingrassare. Così facendo il soggetto anoressico instaura un rapporto con il cibo abbattendo la fobia d’ingrassare. Saranno reintrodotti poco alla volta gli alimenti, aumentandone le quantità gradualmente. Solitamente i soggetti anoressici hanno stilato nella propria mente una lista di cibi vietati, poiché troppo calorici. L’obiettivo del dietologo o del nutrizionista è di lavorare sulla lista e sdoganare l’idea di calorico, modificando le ricette così da renderle “light” e meno restie ad essere assunte dal paziente.