Donne e gravidanza

Amenorrea: ecco tutto quello che c’è da sapere su questa patologia

L’amenorrea si distingue in amenorrea primaria ed in amenorrea secondaria. Essa può generarsi per una numerosa serie di fattori scatenanti. Tra le cause principali di amenorrea troviamo: le anomalie di natura anatomica dell’apparato genitale femminile, la sindrome di Turner, la sindrome di Sheehan, i tumori dell’ipotalamo o dell’ipofisi, l’uso di droghe, lo stress eccessivo, la malnutrizione, la bulimia, l’anoressia nervosa, l’uso di specifici farmaci, la menopausa e la gravidanza.

Amenorrea: gli altri sintomi

Normalmente se si soffre di amenorrea si soffre contemporaneamente anche di vampate di calore, perdita dei capelli, secchezza vaginale, perdita di latte dal seno, disturbi della visione, acne, irsutismo e mal di testa.

Amenorrea: conoscerne le cause par una buona diagnosi

Una accurata diagnosi dà la possibilità di essere precisi nello stabilire quali siano state le cause scatenanti. E, naturalmente, conoscere esattamente quali cause abbiano scatenato il disturbo è il miglior punto di partenza per la pianificazione della terapia più adeguata. La prognosi è in stretta dipendenza, oltretutto, della gravità della situazione che la ha scatenata.

Ripasso breve di informazioni sull’asse ovaie – ipotalamo – ipofisi

Per comprendere bene cosa sia l’ amenorrea, è necessario conoscere un po’ meglio l’area corporea dove questo disturbo agisce. Nelle donne cha abbiano cicli mestruali regolari, le ovaie, l’ipofisi e l’ipotalamo funzionano a dovere:

Grazie ad un ormone specifico, il cui nome è GnRh, l’ipotalamo procede alla stimolazione dell’ipofisi, inducendola alla produzione di quelle sostanze che prendono il nome di ormone follicolo-stimolante, meglio conosciute come gonadotropine FSH e dell’ormone luteinizzante (LH).

Appena secreti, queste gonadotropine FSH e l’ormone luteinizzante si immettono nel sistema circolatorio e, attraverso il sangue, giungono fino alle ovaie laddove stimolano il processo di produzione del progesterone e degli ormoni estrogeni.

Glu uni e l’altro hanno la funzione di regolazione dei vari processi del ciclo mestruale, a partire dal rilascio dei follicoli fino ad arrivare alla vera a propria mestruazione.

Amenorrea: cosa è?

Con questo termine medio, amenorrea, si intende indicare proprio la assenza del ciclo mestruale, nelle donne che si trovino in età fertile.

Le tipologie di amenorrea

La medicina riconosce due tipologie di amenorrea: quella primaria e quella secondaria.

Con il termine di amenorrea primaria si individuano tutti quei casi nei quali gli individui di sesso femminile che abbiano già compiuto i sedici anni di età non abbiano ancora avuto il menarca. Anche avendo già sviluppato ciascuno dei caratteri sessuali che vengono denominati “secondari”. Con il termine “caratteri sessuali secondari si intendono i peli del pube, il seno, ecc. Ricordiamo che con il termine menarca si intende la prima mestruazione.

Anche l’amenorrea in individui di sesso femminile che abbiano già compiuto i quattordici anni di età e non abbiamo ancora avuto il menarca e non abbiano ancora neanche sviluppato alcun carattere sessuale secondario viene ascritta all’amenorrea primaria.

L’ amenorrea secondaria, invece, indica quello stato per cui manca il ciclo mestruale da 3 mesi almeno in quelle donne che precedentemente non avessero mai avuto un ciclo mestruale irregolare. Oppure da almeno 9 mesi in quelle donne che in passato abbiano sofferto di oligomenorrea.

Cause di amenorrea

Svariate possono essere le cause di amenorrea. Essa, difatti, può essere l’effetto di:

  • Condizioni di tipo naturale. Tra queste ricordiamo la gestazione, la menopausa e l’allattamento.
  • L’utilizzo di un contraccettivo. L’assenza del ciclo mestruale da utilizzo di un contraccettivo è relativo solo a una parte del sesso femminile. In questi casi il ritorno alla regolarità e cioè la guarigione dal disturbo si concretizza nel momento nel quale le donne interessate interrompono l’utilizzo del contraccettivo.
  • L’assumere alcuni farmaci. Tra i farmaci che potrebbero indurre una amenorrea, principalmente segnalati: farmaci contro le allergie, i medicinali per controllare la pressione sanguigna, gli antidepressivi, i chemioterapici (vale a dire i medicinali per la chemioterapia contro il cancro)e gli antipsicotici.

Oppure anche di:

  • Particolari abitudini o stili di vita. Tra le abitudini o gli stili di vita che potrebbero indurre una amenorrea, vanno senz’altro citati: l’abuso di qualsiasi droga (es: cocaina, eroina ecc.), l’eccesso di stress, l’eccessiva pratica di esercizi fisici, l’obesità grave, l’eccessivo dimagrimento dovuto a situazioni come la bulimia o l’anoressia nervosa.
  • Squilibri ormonali. Potrebbero essere causati da anomalie dell’asse ovaie-ipofisi-ipotalamo. Molte condizioni potrebbero far giungere a uno squilibrio ormonale lungo questo asse, tra le quali: la sindrome dell’ovaio policistico (o policistosi ovarica), la disgenesia gonadica, la sindrome di Sheehan, le gravi carenze nutrizionali, la sindrome di Turner, la sindrome di Kallmanne e i tumori dell’ipotalamo o dell’ipofisi (es.: craniofaringioma).
  • Altri squilibri ormonali. Quelli che non dipendono dall’asse ovaie-ipofisi-ipotalamo. Questi potrebbero derivare da cattivi funzionamenti della tiroide (ipertiroidismo e ipotiroidismo), episodi di prolattinoma, sindrome di Cushing, ecc.

Ma anche di:

  • Anomalie di natura anatomica dell’apparato genitale femminile. Tra le anomalie di natura anatomica dell’apparato genitale femminile che potrebbero causare una amenorrea, troviamo: le malformazioni della vagina (setto vaginale trasverso, ecc.), l’assenza della vagina (agenesia o atresia vaginale), l’assenza parziale o totale dell’utero e l’utero con esiti cicatriziali (aderenze intrauterine o sindrome di Asherman).
  • Altre cause. Altri possibili elementi che potrebbero scatenare l’amenorrea sono: la tubercolosi, i disturbi psichiatrici in generale e la depressione, la cosiddetta “sindrome dell’X fragile (o anche la semplice presenza di una pre-mutazione X fragile), la radioterapia per la terapia dei cancri, la sarcoidosi, la galattosemia, ecc.

Qualche esempio di situazioni che possono generare una amenorrea primaria

  1. Anomalie congenite dell’apparato genitale.
  2. La sindrome di Kallmann.
  3. Sindrome dell’X fragile.
  4. La sindrome di Turner.

Qualche esempio di situazioni che possono generare una amenorrea secondaria

  1. Anoressia nervosa.
  2. Eccessiva attività fisica.
  3. Eccessivo stress.
  4. Sindrome di Sheehan.
  5. Sindrome di Asherman.
  6. Uso di contraccettivi.
  7. Allattamento materno.
  8. Sindrome dell’ovaio policistico.

Sintomi, segni e complicazioni dell’ amenorrea

L’amenorrea si contraddistingue per un segno evidente: l’assenza delle perdite ematiche tipiche delle mestruazioni anche nel momento in cui esse dovrebbero manifestarsi. Nel periodo del ciclo mestruale.

Sintomi associati alla amenorrea

La amenorrea in genere si accompagna ad altri segni e sintomi. Tra questi ricordiamo:

  1. Riduzione o aumento sensibile del peso corporeo.
  2. Disturbi del sonno.
  3. Sudorazioni notturne e vampate di calore.
  4. Anomale perdite dal seno di latte (galattorrea).
  5. Perdita dii capelli.
  6. Secchezza alla vagina.
  7. Dolore pelvico.
  8. Eccessiva crescita dei peli del volto (irsutismo).
  9. Disturbi alla visione.
  10. Mal di testa.

Quando rivolgersi al medico?

Sarebbe necessario che si rivolgessero al proprio medico quelle donne che per la prima volta non abbiano le mestruazioni per un periodo di almeno 3 mesi. Anche quelle donne che, avendo precedentemente sofferto di oligomenorrea, non abbiano il ciclo mestruale da almeno 9 mesi. E, ancora, quelle donne che, avendo già compiuto i sedici anni di età, non abbiano ancora avuto il menarca pur avendo, e magari da tanto, sviluppato i caratteri sessuali secondari nella loro globalità. E, infine, anche tutte quelle ragazze che, avendo già compiuto il quattordicesimo anno di età, non solo non abbiano ancora avuto il menarca, ma non abbiano neanche sviluppato ancora alcun carattere sessuale secondario.

Diagnosi

Quando si parla della diagnosi di una amenorrea il medico intende non solamente il constatare la mancanza del ciclo mestruale, bensì e soprattutto anche l’individuare le cause che la hanno scatenato (diagnosi cosiddetta causale).

Ed infatti l’individuazione delle cause che la hanno generata è anche il “trampolino di lancio” per progettare i trattamenti più idonei per sconfiggerla.

Come ricercare le cause

Il percorso per la ricerca delle cause che la hanno scatenata potrebbe articolarsi in:

  1. Un’indagine sulla sintomatologia che accompagna la mancanza delle mestruazioni.
  2. Un esame della pelvi.
  3. Un esame dei genitali e del seno.
  4. Un test di gravidanza: occorre sapere se la paziente attende un bambino o non è gravida.
  5. Analisi del sangue. Servono per conoscere l’entità dei livelli di ormoni TSH, LH, FSH e prolattina.
  6. Un’ecografia pelvica. Il medico la prescrive per l’osservazione dell’anatomia degli organi genitali interni. Un’ecografia pelvica consente di evidenziare eventuali anomalie dell’anatomia di quelle aree.
  7. Una risonanza magnetica nucleare e/o una TAC della testa. Entrambe non invasive ed indolori, permettono la visione di immagini molto significative relativamente alla struttura anatomica interna della testa. Il medico potrebbe prescriverle allorquando, sulla scorta della sintomatologia denunciata dalla paziente, sospettasse delle neoplasie nelle aree dell’ipofisi o dell’ipotalamo. La TAC rispetto alle risonanze magnetiche nucleari, si dimostra più efficiente in quanto consente di evidenziare alcuni dettagli in più anche se però espone il soggetto a dosi non trascurabili di radiazioni ionizzanti.
  8. Un’isterosalpingografia e/o un’isteroscopia. La seconda è, nei fatti, un’ecografia endoscopica dell’utero. La prima, invece, è una radiografia delle tube di Falloppio e dell’utero. Normalmente, il medico vi ricorre qualora l’esame della pelvi e l’ecografia della pelvi siano stati poco o per nulla chiarificatori e esaustivi.

Terapia della amenorrea

Per la terapia della amenorrea il medico dovrà concentrarsi sulla cura adeguata delle cause che l’hanno scatenata. La conseguenza è che le terapie per questo disturbo variano da soggetto a soggetto, perché sono relative alle cause che hanno scatenato la mancanza del ciclo mestruale. Questo spiega le ragioni per le quali il mondo scientifico ritiene assolutamente necessaria la diagnosi cosiddetta “causale”.

Qualche esempio di cura per l’amenorrea

Qui in basso sono riportate alcune terapie effettuate per trattare casi di amenorrea. E’ una sorta di panoramica globale che può dimostrare come, in taluni casi, la cura sia effettivamente semplice mentre, in altri casi, il trattamento sia assai complesso e dagli esiti non certi.

Dimagrimento

Se l’amenorrea è causata da un dimagrimento eccessivo, la cura deve prevedere la pianificazione di un’alimentazione che sia votata al ripristino, gradualmente com’è ovvio, del peso corporeo “fisiologico”. Resta inteso che se il dimagrimento fosse dovuto a disturbi del comportamento alimentare (bulimia, anoressia, ecc.), la nuova dieta dovrà essere associata ad una terapia di tipo psicologico/psichiatrico.

Attività fisiche

Se, invece, il disturbo fosse dovuto ad un eccesso di attività fisiche, allora la cura sarebbe semplicissima e consisterebbe nella riduzione del tempo quotidianamente dedicato agli esercizi fisici.

Uso di medicinali

Nei casi in cui la patologia è generata dall’assunzione di determinati farmaci (ad esempio gli antidepressivi), il trattamento è ancora più semplice. Occorre sospendere l’assunzione di quel farmaco.

Aumento del peso corporeo

Se la mancanza di mestruazioni fosse dovuta ad un eccessivo aumento del peso e dei volumi corporei, la terapia dovrebbe prevedere una semplice dieta con fini dimagranti oltre che la pratica regolare di esercizi fisici, anch’essi finalizzati al dimagrimento del soggetto.

Lo stress

Se l’assenza del ciclo, invece, fosse causata dai continui stress, la terapia sarebbe composta da tecniche di rilassamento.

Tumore ipofisario

Quando il disturbo origina da tumori ipofisari, il trattamento è di natura chirurgica è consiste semplicemente nella rimozione del tumore dall’ipofisi.

Aderenze intrauterine

Se il disturbo è la conseguenza di aderenze all’interno dell’utero, anche in questo caso il trattamento sarà di natura chirurgica e consisterà molto semplicemente nella rimozione dei tessuti cicatriziali all’interno del corpo dell’utero.

Ovaio policistico

Per le amenorree successive ad ovaie policistiche le cure sono di natura farmacologica e prevedono l’assunzione di farmaci. Tra questi ricordiamo il clomifene, le pillole anticoncezionali ed i derivati dal progesterone.

Anomalie dell’anatomia del tratto genitale

Se l’amenorrea è, infine, dovuta a qualche anomalia anatomica del tratto genitale, il trattamento è di natura chirurgica consistendo, dove sia possibile, nel ripristinare la normale morfologia anatomica dei tratti coinvolti.

La prevenzione

La prevenzione per questo disturbo è possibile esclusivamente quando esso sia dovuto a situazioni che si possono evitare o, almeno, controllare. Ad esempio in caso di anoressia ti natura nervosa, per malnutrizione, per eccesso di esercizi fisici, eccessivi stress o obesità.

Prognosi

Quando ci si trovi in presenza di amenorrea la prognosi è in stretta dipendenza dalle cause che la hanno scatenata. Se l’origine del disturbo è una causa curabile, le possibilità che il disturbo sia caratterizzato da una prognosi favorevole sono molte. Le cause poco curabili invece generano un’amenorrea che avrà, probabilmente, una prognosi sfavorevole.

Vincenzo Tiano

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