L’amenorrea si distingue in amenorrea primaria ed in amenorrea secondaria. Essa può generarsi per una numerosa serie di fattori scatenanti. Tra le cause principali di amenorrea troviamo: le anomalie di natura anatomica dell’apparato genitale femminile, la sindrome di Turner, la sindrome di Sheehan, i tumori dell’ipotalamo o dell’ipofisi, l’uso di droghe, lo stress eccessivo, la malnutrizione, la bulimia, l’anoressia nervosa, l’uso di specifici farmaci, la menopausa e la gravidanza.
Normalmente se si soffre di amenorrea si soffre contemporaneamente anche di vampate di calore, perdita dei capelli, secchezza vaginale, perdita di latte dal seno, disturbi della visione, acne, irsutismo e mal di testa.
Una accurata diagnosi dà la possibilità di essere precisi nello stabilire quali siano state le cause scatenanti. E, naturalmente, conoscere esattamente quali cause abbiano scatenato il disturbo è il miglior punto di partenza per la pianificazione della terapia più adeguata. La prognosi è in stretta dipendenza, oltretutto, della gravità della situazione che la ha scatenata.
Per comprendere bene cosa sia l’ amenorrea, è necessario conoscere un po’ meglio l’area corporea dove questo disturbo agisce. Nelle donne cha abbiano cicli mestruali regolari, le ovaie, l’ipofisi e l’ipotalamo funzionano a dovere:
Grazie ad un ormone specifico, il cui nome è GnRh, l’ipotalamo procede alla stimolazione dell’ipofisi, inducendola alla produzione di quelle sostanze che prendono il nome di ormone follicolo-stimolante, meglio conosciute come gonadotropine FSH e dell’ormone luteinizzante (LH).
Appena secreti, queste gonadotropine FSH e l’ormone luteinizzante si immettono nel sistema circolatorio e, attraverso il sangue, giungono fino alle ovaie laddove stimolano il processo di produzione del progesterone e degli ormoni estrogeni.
Glu uni e l’altro hanno la funzione di regolazione dei vari processi del ciclo mestruale, a partire dal rilascio dei follicoli fino ad arrivare alla vera a propria mestruazione.
Con questo termine medio, amenorrea, si intende indicare proprio la assenza del ciclo mestruale, nelle donne che si trovino in età fertile.
La medicina riconosce due tipologie di amenorrea: quella primaria e quella secondaria.
Con il termine di amenorrea primaria si individuano tutti quei casi nei quali gli individui di sesso femminile che abbiano già compiuto i sedici anni di età non abbiano ancora avuto il menarca. Anche avendo già sviluppato ciascuno dei caratteri sessuali che vengono denominati “secondari”. Con il termine “caratteri sessuali secondari si intendono i peli del pube, il seno, ecc. Ricordiamo che con il termine menarca si intende la prima mestruazione.
Anche l’amenorrea in individui di sesso femminile che abbiano già compiuto i quattordici anni di età e non abbiamo ancora avuto il menarca e non abbiano ancora neanche sviluppato alcun carattere sessuale secondario viene ascritta all’amenorrea primaria.
L’ amenorrea secondaria, invece, indica quello stato per cui manca il ciclo mestruale da 3 mesi almeno in quelle donne che precedentemente non avessero mai avuto un ciclo mestruale irregolare. Oppure da almeno 9 mesi in quelle donne che in passato abbiano sofferto di oligomenorrea.
Svariate possono essere le cause di amenorrea. Essa, difatti, può essere l’effetto di:
Oppure anche di:
Ma anche di:
L’amenorrea si contraddistingue per un segno evidente: l’assenza delle perdite ematiche tipiche delle mestruazioni anche nel momento in cui esse dovrebbero manifestarsi. Nel periodo del ciclo mestruale.
La amenorrea in genere si accompagna ad altri segni e sintomi. Tra questi ricordiamo:
Sarebbe necessario che si rivolgessero al proprio medico quelle donne che per la prima volta non abbiano le mestruazioni per un periodo di almeno 3 mesi. Anche quelle donne che, avendo precedentemente sofferto di oligomenorrea, non abbiano il ciclo mestruale da almeno 9 mesi. E, ancora, quelle donne che, avendo già compiuto i sedici anni di età, non abbiano ancora avuto il menarca pur avendo, e magari da tanto, sviluppato i caratteri sessuali secondari nella loro globalità. E, infine, anche tutte quelle ragazze che, avendo già compiuto il quattordicesimo anno di età, non solo non abbiano ancora avuto il menarca, ma non abbiano neanche sviluppato ancora alcun carattere sessuale secondario.
Quando si parla della diagnosi di una amenorrea il medico intende non solamente il constatare la mancanza del ciclo mestruale, bensì e soprattutto anche l’individuare le cause che la hanno scatenato (diagnosi cosiddetta causale).
Ed infatti l’individuazione delle cause che la hanno generata è anche il “trampolino di lancio” per progettare i trattamenti più idonei per sconfiggerla.
Il percorso per la ricerca delle cause che la hanno scatenata potrebbe articolarsi in:
Per la terapia della amenorrea il medico dovrà concentrarsi sulla cura adeguata delle cause che l’hanno scatenata. La conseguenza è che le terapie per questo disturbo variano da soggetto a soggetto, perché sono relative alle cause che hanno scatenato la mancanza del ciclo mestruale. Questo spiega le ragioni per le quali il mondo scientifico ritiene assolutamente necessaria la diagnosi cosiddetta “causale”.
Qui in basso sono riportate alcune terapie effettuate per trattare casi di amenorrea. E’ una sorta di panoramica globale che può dimostrare come, in taluni casi, la cura sia effettivamente semplice mentre, in altri casi, il trattamento sia assai complesso e dagli esiti non certi.
Se l’amenorrea è causata da un dimagrimento eccessivo, la cura deve prevedere la pianificazione di un’alimentazione che sia votata al ripristino, gradualmente com’è ovvio, del peso corporeo “fisiologico”. Resta inteso che se il dimagrimento fosse dovuto a disturbi del comportamento alimentare (bulimia, anoressia, ecc.), la nuova dieta dovrà essere associata ad una terapia di tipo psicologico/psichiatrico.
Se, invece, il disturbo fosse dovuto ad un eccesso di attività fisiche, allora la cura sarebbe semplicissima e consisterebbe nella riduzione del tempo quotidianamente dedicato agli esercizi fisici.
Nei casi in cui la patologia è generata dall’assunzione di determinati farmaci (ad esempio gli antidepressivi), il trattamento è ancora più semplice. Occorre sospendere l’assunzione di quel farmaco.
Se la mancanza di mestruazioni fosse dovuta ad un eccessivo aumento del peso e dei volumi corporei, la terapia dovrebbe prevedere una semplice dieta con fini dimagranti oltre che la pratica regolare di esercizi fisici, anch’essi finalizzati al dimagrimento del soggetto.
Se l’assenza del ciclo, invece, fosse causata dai continui stress, la terapia sarebbe composta da tecniche di rilassamento.
Quando il disturbo origina da tumori ipofisari, il trattamento è di natura chirurgica è consiste semplicemente nella rimozione del tumore dall’ipofisi.
Se il disturbo è la conseguenza di aderenze all’interno dell’utero, anche in questo caso il trattamento sarà di natura chirurgica e consisterà molto semplicemente nella rimozione dei tessuti cicatriziali all’interno del corpo dell’utero.
Per le amenorree successive ad ovaie policistiche le cure sono di natura farmacologica e prevedono l’assunzione di farmaci. Tra questi ricordiamo il clomifene, le pillole anticoncezionali ed i derivati dal progesterone.
Se l’amenorrea è, infine, dovuta a qualche anomalia anatomica del tratto genitale, il trattamento è di natura chirurgica consistendo, dove sia possibile, nel ripristinare la normale morfologia anatomica dei tratti coinvolti.
La prevenzione per questo disturbo è possibile esclusivamente quando esso sia dovuto a situazioni che si possono evitare o, almeno, controllare. Ad esempio in caso di anoressia ti natura nervosa, per malnutrizione, per eccesso di esercizi fisici, eccessivi stress o obesità.
Quando ci si trovi in presenza di amenorrea la prognosi è in stretta dipendenza dalle cause che la hanno scatenata. Se l’origine del disturbo è una causa curabile, le possibilità che il disturbo sia caratterizzato da una prognosi favorevole sono molte. Le cause poco curabili invece generano un’amenorrea che avrà, probabilmente, una prognosi sfavorevole.
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