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Allergie primaverili, ecco a cosa stare attenti

La primavera è arrivata e con essa le fastidiose allergie. Le allergie più comuni nella stagione primaverile sono le allergie ai pollini, note anche come pollinosi. Le allergie primaverili possono trasformare questa meravigliosa stagione in un incubo di lacrimazione, naso che cola e prurito alla gola. Per questo motivo, vogliamo che tu sappia quali sono i suoi sintomi principali e i diversi trattamenti che esistono. I pollini più comunemente implicati sono quelli delle graminacee del centro-nord del Paese e quelli delle parietaria (erbacce) della costa mediterranea. L’allergia al polline d’oliva è molto comune.

Questa forma di allergia si manifesta sotto forma di: Congiuntivite (prurito, lacrimazione, occhi rossi); Rinite (prurito al naso e naso che cola); Starnuti e prurito alla gola; Mancanza di respiro con respiro sibilante (asma da polline). L’origine di un’allergia non è quindi nell’elemento che la produce, ma nell’individuo che ne soffre. Questo termine fu coniato nel 1906 dal dottor Clemens von Pirquet. Il polline, dal canto suo, è la particella che le piante da fiore maschili emettono per fecondare quelle femminili. Durante l’impollinazione, una singola pianta produce migliaia di granelli di polline, non visibili ad occhio nudo, che sono i principali colpevoli delle allergie primaverili. Le concentrazioni di polline nell’ambiente dipendono in larga misura dalle condizioni meteorologiche della regione in cui ci troviamo, in particolare dalle precipitazioni che sono state registrate. Meno piove, più intense saranno le allergie, poiché l’atmosfera non è riuscita a pulirsi da sola. Anche se la pioggia può essere un’arma a doppio taglio poiché, pur ripulendo l’atmosfera, può anche favorire la fioritura.

Reazione allergica grave – Foto di cottonbro studio/Pexels.com

In rare occasioni, quando si pratica un intenso esercizio fisico che sia stato preceduto dall’assunzione di alimenti che contengono una proteina chiamata LTP (mandorle, nocciole, arachidi, kiwi, soia, cereali). Per quanto riguarda il cibo, chiunque può diventare allergico a un alimento. Ci sono individui chiamati “atopici” che nel corso della loro vita sviluppano allergie a diverse sostanze e alimenti. Il tuo sistema immunitario reagisce in modo eccessivo agli alimenti che dovrebbero essere ben tollerati. Qualsiasi alimento può causare allergie, ma alcuni sono particolarmente frequenti, come: uova, noci, pesce, crostacei, cereali, alcuni frutti, alcune spezie, conservanti e coloranti. Sulla pelle si manifestano i sintomi più frequenti delle allergie alimentari: orticaria (orticaria), rossore e prurito alle mani e ai piedi, gonfiore delle orecchie e delle palpebre.

Esistono due metodi che consentono di trattare le allergie ai pollini:

Immunoterapia, meglio conosciuta come vaccino contro le allergie. Questo trattamento consiste nella somministrazione -sottocutanea o sublinguale- dell’elemento che provoca l’allergia in dosi sempre più elevate, fino ad un massimo prestabilito dallo specialista in Allergologia. Questo processo può durare dai 3 ai 5 anni ed è l’unico trattamento in grado di migliorare l’allergia e persino di farla scomparire.
Antistaminici: sono farmaci che alleviano i sintomi dell’allergia. Questi farmaci bloccano l’azione dell’istamina, una sostanza chimica che il nostro corpo genera e che causa i sintomi dell’allergia. Oltre alle reazioni allergiche, questa sostanza è coinvolta anche nella secrezione dei succhi gastrici e nella regolazione dei cicli del sonno. Attualmente, gli antistaminici più utilizzati sono cetrizina, desloratadina, ebastina, levocetrizina e loratadina.
Per aiutare con la congestione nasale, possono essere utilizzati altri prodotti come spray nasale o prodotti decongestionanti con ad esempio ossimetazolina.

Luca Petrone

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