Alcalosi respiratoria - Foto di Thirdman/ Pexels.com
L’alcalosi respiratoria è una situazione ematica molto particolare, in cui il pH del sangue raggiunge un valore superiore alla norma. Questa patologia può presentarsi in forma acuta o cronica. Quest’ultima però, presenta dei sintomi meno pesanti.
Il pH è una molecola di acqua composta da due atomi d’idrogeno e una di ossigeno. La scala viene usata dai chimici per specificare quanto questo sia acido o basico. Mentre le soluzioni acide hanno un pH più basso, quelle basiche, chiamate anche alcaline hanno un pH più alto.
L’alcalosi è stata definita come un aumento del valore di pH del sangue, per questo possiamo distinguere due condizioni in base alla causa:
L’alcalosi respiratoria, come abbiamo detto, è una condizione in cui il pH ematico supera il valore fisiologico di 7,4 in seguito a cause polmonari, che sono tipiche di un aumento di: frequenza (tachipnea) e volume respiratorio (cioè la quantità di aria che si mobilizza con ogni atto respiratorio).
Solitamente la causa più comune è l’ansia, questa viene indotta da:
I sintomi di questa patologia sono dovuti ad una diminuzione dell’anidride carbonica disciolta nel sangue, questa comporta, di conseguenza, un aumento del pH ematico. È chiaro che l’anidride carbonica svolge un’attività vasodilatatrice sul circolo cerebrale, per cui, quando si verifica una riduzione per via dei meccanismi di iperventilazione, come conseguenza c’è una costrizione dei vasi del circolo cerebrale. I sintomi più noti dell’alcalosi respiratoria sono:
Per fortuna è possibile eseguire delle cure per risolvere il problema. In caso di alcalosi respiratoria è importante garantire al soggetto un apporto sufficiente di ossigeno e stabilire la patologia da cui la disfunzione ha origine, infettiva, metabolica o virale. In realtà l’alcalosi respiratoria non ha esito fatale, quindi non sono necessari interventi volti a ridurre immediatamente il pH. Nel caso in cui l’aumento della frequenza respiratoria è attribuibile al dolore è sufficiente una terapia antalgica.
Questo disturbo ha un’origine psicosomatica per questo motivo è necessario favorire sempre il rilassamento del paziente, sia fornendo supporto emotivo che invitandolo a rallentare la respirazione. Questo di solito è il comportamento più giusto per determinare la risoluzione del disturbo.
Ad esempio, per ripristinare i livelli di anidride carbonica nel sangue, il paziente può essere invitato a respirare all’interno di un sacchetto di carte e non di plastica, in modo che l’anidride carbonica che è stata eliminata attraverso l’espirazione precedente, possa essere inspirata di nuovo.
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