L’acerola è una pianta tipica delle regioni tropicali di sud e centro America. È divenuta famosa grazie all’elevato contenuto di vitamina C presente nel frutto, molti simile alle ciliegie, con il quale si può fare incetta di acido ascorbico per combattere malattie stagionali e infiammazioni.
Acerola: un po’ di botanica
Pianta tipica del sud America con frutti simili alla ciliegia, l’acerola (Malpighia punicifolia) è coltivata in particolar modo in Brasile da maggio a novembre. È un piccolo arbusto o alberello rampicante che raggiunge i cinque metri di altezza. Predilige un clima in cui le temperature non scendono mai sotto i 15°C. Il terreno preferito è argilloso o sabbioso. Il frutto, una drupa, ha dimensioni di 1-2 cm ed è di colore rosso intenso quando maturo, proprio come le nostre ciliegie. Ha un sapore acidulo e una consistenza morbida e succosa, con buccia sottile e un grosso seme all’interno.
La concentrazione maggiore di vitamina C è presente quando il frutto è ancora verde e diminuisce man mano che la maturazione aumenta. Dal frutto di acerola si estrae un ottimo succo che viene poi essiccato, concentrato e polverizzato per realizzare un estratto secco in cui la concertazione di vitamina C è elevatissima. Il frutto conosciuto anche come “ciliegia delle Barbados” è disponibile fresco quasi esclusivamente nei paesi produttori, mentre in Europa e qui in Italia lo si trova difficilmente.
Acerola e vitamina C
La caratteristica principale del frutto dell’acerola è l’elevata concentrazione di vitamina C contenuta nel frutto acerbo. Rispetto alle arance, gli agrumi considerati il simbolo della vitamina C, l’acerola conta un quantitativo dalle 30 alle 50 volte maggiore. Per questo motivo la consideriamo la principale fonte di acido ascorbico, superiore a tutti gli agrumi e al kiwi.
La vitamina C chimicamente corrisponde all’acido-L-ascorbico. È la più instabile della famiglia delle vitamine. Poiché il corpo umano non può sintetizzarla, è necessario assumerla tramite la frutta e la verdura fresca. La sua elevata idrosolubilità consente il facile assorbimento nel tratto tenue dell’intestino dove passa direttamente nel sangue e raggiunge tutto il corpo. La quantità in eccesso si elimina tramite le urine.
La quantità di vitamina C da assumere giornalmente dipende dal soggetto e aumenta nelle donne incinte e in fase di allattamento. I livelli raccomandati sono di:
- Lattante (0-6 mesi): 40 mg/die
- Bambino (7-12 mesi): 50 mg/die
- Bambino (età < 4 anni): 15 mg/die
- Bambino (età < 9 anni): 25 mg/die
- Bambino (età < 14 anni): 45 mg/die
- Adolescente maschio (età < 18 anni): 75 mg/die
- Adolescente femmina (età < 18 anni): 65 mg/die
- Uomo: 95 mg/die
- Donna: 75 mg/die
- Gravidanza: 85 mg/die
- Allattamento: 120 mg/die
Quando i livelli assunti sono insoddisfacenti, la carenza da acido ascorbico causa lo scorbuto, una malattia che provoca gengive sanguinanti, cute secca e ruvida, affaticamento e astenia. Se la patologia colpisce i bambini, ne risente lo sviluppo di ossa e denti.
La concertazione di acido ascorbico nell’acerola è pari a 1000/1500 mg per 100 grammi di prodotto.
Composizione chimica dell’acerola
Oltre all’elevato contenuto di vitamina C, l’acerola è ricca di caroteni, tannini e vitamina B1, B2, B3, B5, B6, provitamina A e Sali minerali come ferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio. In particolare la quantità di magnesio e di acido pantenoico è il doppio rispetto a quello presente nelle arance. L’acerola contiene anche i biflavonoidi, cosciuti come vitamina C2, i quali hanno azione sinergica con la vitamina C. L’unione della vitamina C1 e C2 porta alla formazione del complesso vitaminico C, la vera sostanza ad azione vitaminica.
Acerola ed effetti benefici
L’acerola viene utilizzata fin dai tempi lontani in brasile e nei paesi coltivatori contro i malanni di stagione, per la febbre e la dissenteria. In particolare la vitamina C è impiegata nella sintesi del collagene, aiuta il corretto funzionamento del sistema immunitario, ha azione antiossidante, antinfiammatoria, antistaminica, aumenta l’assorbimento di ferro, ha azione di rigenerazione della vitamina E, aiuta nella formazione di acido folinico da acido folico ed è implicata nella sintesi degli ormoni steroidei e nella sintesi degli acidi biliari.
È il rimedio naturale più utilizzato contro il raffreddore, in particolare se si soffre di tosse stizzosa. Secondo alcuni esperimenti, somministrando a pazienti sottoposti ad attività fisica costante e a climi freddi una concentrazione di vitamina C pari a 1-2 g/die, gli episodi infettivi stagionali sono diminuiti sia di durata che di severità. Inoltre sembra che la vitamina C è in grado di diminuire la formazione di sostanze potenzialmente mutogene (N-nitrosocomposti), diminuendo il rischio di evoluzione cancerogena delle cellule gastriche.
Secondo studi recenti, è stato confermato che l’acerola ha la capacità di diminuire il tasso di glucosio e trigliceridi nel sangue aumentando i valori di colesterolo HDL (colesterolo buono), così da prevenire la comparsa di diabete e delle malattie cardiovascolari. L’acerola gode anche di proprietà diuretiche e contribuisce alla salute della pelle. L’azione astringente aiuta a combattere la diarrea.
L’acerola in commercio
Vista la lontananza dei paesi in cui si coltiva l’acerola, la disponibilità qui in Italia del frutto fresco è quasi inesistente. Inoltre poiché la concentrazione della vitamina C è maggiore nel frutto acerbo, sarebbe impossibile per ragioni logistiche acquistare il frutto non maturo fresco. Per questo motivo il metodo principale per assumerla è tramite l’estratto secco. Uno dei migliori in commercio è quello prodotto da Anastore.
Parliamo di un prodotto a base di acerola biologica, con estratto secco parli a 170 mg di vitamina C per compressa, circa il 212,5% del fabbisogno giornaliero confrontandolo con quello fornito dall’alimentazione. In tal caso l’acido ascorbico estratto è naturale quindi biodisponibile e assorbibile dal corpo facilmente. Se ne consiglia l’assunzione di una compressa al giorno da masticare o succhiare.
Acerola e controindicazioni
Questo frutto è sconsigliato a chi soffre di gastrite e calcolosi renale. Inoltre l’uso simultaneo con preparati erboristici per combattere le infezioni delle vie urinarie a base di uva ursina o corbezzolo, interferisce con l’attività disinfettante dei preparati erboristici.