Studi sui rischi psicosociali dello stress tra il personale sanitario durante le epidemie di SARS ed Ebola, durante la pandemia influenzale A/H1N1 e durante la gestione dell’epidemia COVID-19 in Cina hanno rilevato la comparsa di sintomi associabili a stress post traumatico. Uno studio trasversale condotto in Cina su 1257 operatori sanitari impegnati nei presidi coinvolti nella gestione di pazienti con COVID-19, ha valutato la presenza di sintomi depressivi e ansiosi evidenziando che le donne, il personale infermieristico e coloro che lavorano nelle zone con maggiore concentrazione di casi (che sono più direttamente coinvolti nell’emergenza) hanno dei sintomi più intensi e possono pertanto necessitare di supporto o di interventi psicologici.
L’Inter-Agency Standing Committee (IASC) ha divulgato una nota informativa che riassume le considerazioni chiave sulla salute mentale e sul supporto psicosociale (MHPSS) in relazione alla pandemia da COVID-19. Il documento fornisce indicazioni sui comportamenti che il personale sanitario può adottare per prevenire e ridurre lo stress legato alla particolare situazione che si trova a fronteggiare. Il 6 marzo 2020 anche l’OMS ha diffuso un documento contenente alcune raccomandazioni per favorire la gestione dello stress associato all’emergenza sanitaria globale da COVID-19 che contiene alcuni messaggi rivolti agli operatori sanitari.
Riportiamo alcune indicazioni sulla prevenzione dello stress emotivo degli operatori sanitari legato alla situazione di emergenza da COVID-19.
Indicazioni per le Aziende sanitarie e i Dirigenti delle strutture sanitarie
In contesti a massiccia domanda assistenziale l’ingaggio professionale degli operatori direttamente coinvolti nell’emergenza è tale da non lasciare spazio all’elaborazione di una risposta psicologica o alla formulazione di una richiesta d’aiuto. Per questo è fondamentale che il datore di lavoro faciliti questo processo. Numerose Aziende sanitarie hanno già fatto passi concreti in questa direzione rendendo disponibile un servizio di supporto psicologico telefonico (o via skype), o attivando veri e propri ambulatori specialistici di salute mentale dedicati al sostegno dei professionisti sanitari coinvolti nell’emergenza (AUSL Romagna, Azienda Sanitaria di Trento, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, ASLTO3, ASL di Viterbo, ASL Umbria 2 per citarne solo alcune) e promuovendo la comunicazione tra operatori sanitari e cittadini tramite il web (AUSL Piacenza, ASL Bergamo…).
Gli operatori sanitari, coinvolti nella rete di gestione dell’emergenza, impegnati sia in setting clinici che di comunità, sono i pilastri su cui si fonda la risposta all’epidemia da SARS-CoV-2. È quindi fondamentale investire quanto più possibile per proteggerne la salute fisica e mentale. Implementare le risorse di supporto psicologico per sostenere gli operatori che quotidianamente si confrontano con l’emergenza, garantendole anche nel periodo successivo all’emergenza pandemica, può contribuire a potenziare le abilità di adattamento e a promuovere l’empowerment personale.
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