Uno studio condotto dal Mark Planck Institute of biology of aging del Karolinska Insitutet di Stoccolma, e pubblicata sull’ultimo numero della rivista Nature, contribuisce a schiarire un po’ di dubbi sul fenomeno dell’invecchiamento e, in particolar modo, sulla precoce apparizione delle “rughe”.
Stando a quanto sostenuto dal team di ricercatori universitari, la “colpa” dell’invecchiamento accelerato dipende fondamentalmente dai genitori o, meglio, dallo stato del codice genetico che viene trasportato nel momento del concepimento. In particolare, i responsabili sarebbero i mitocondri, una sorta di regolatori energetici del nostro organismo: se il funzionamento dei mitocondri è corretto, il nostro organismo sarà più vitale e meno propenso ad accogliere radicali liberi (che invece sono produttori di un invecchiamento più veloci).
Ma in che modo cercare di limitare questo fenomeno, contrastando così l’insorgenza delle sgradite rughe, uno dei segni più tangibili del tempo che passa? Secondo quanto suggerito dai ricercatori universitari, la ricetta sarebbe piuttosto semplice: dire addio al fumo, agli alcolici e agli eccessi alimentari. In questo modo il proprio Dna ne uscirà rafforzato e, di conseguenza, sarà possibile trasmettere alla propria prole dei valori aggiunti piuttosto importanti sul fronte del mantenimento della giovinezza.
Come se quanto sopra non bastasse, i ricercatori riescono a collegare le determinanti appena segnalate a una maggiore intelligenza. “Altre mutazioni” – precisa il team di studiosi dell’ente svedese – “sono risultate causa di riduzione dello sviluppo di alcune parti del cervello. Il passo successivo sarà quello di provare a ridurre il numeri di tali mutazioni per frenare la senescenza”.
Insomma, sebbene noto e risaputo, lo studio conferma come nessuno invecchia allo stesso modo degli altri, e come la rapidità con la quale il nostro organismo degrada è influenzato – oltre che dal comportamento del soggetto interessato – anche dal bagaglio genetico che riceve dalla propria madre e dal proprio padre.