Il mesotelio è un tessuto che va a rivestire, come se fosse quasi una pellicola, la parte all’interno del torace e dell’addome, ma anche quello spazio che si trova intorno al cuore.
Si tratta di una membrana che funge da rivestimento anche per un gran numero di organi interni, come protezione anche mediante l’uso di uno specifico liquido lubrificante che ne rende più semplici i movimenti. Il mesotelio può avere differenti denominazioni in base alla zona che va a rivestire: prende il nome di pleura all’interno del torace, mentre si chiama peritoneo nell’addome e pericardio all’interno del cuore.
Il mesotelioma è un tumore che viene provocato dalle cellule di tale membrana e può svilupparsi in quattro differenti zone dell’organismo, ovvero l’addome, il torace, la cavità nei pressi del cuore e la membrana che va a rivestire i testicoli. A partire dal mesotelio possono svilupparsi anche dei tumori benigni, come ad esempio i tumori adenomatoidi o il mesotelio cistico benigno, che di solito vengono asportati dal punto di vista chirurgico e non hanno bisogno di successive cure.
Quali sono i sintomi del mesotelioma
La sintomatologia di questo particolare tumore, almeno inizialmente, è davvero poco specifica, dal momento che di solito questi segni non vengono presi in considerazione oppure vengono correlati a delle patologie molto più diffuse e meno gravi.
I segnali precoci che possono far pensare allo sviluppo del mesotelioma pleurico sono rappresentati essenzialmente dal dolore che insorge nella zona bassa della schiena oppure ad un solo lato del torace, ma anche mancanza di fiato, tosse, febbre, notevole stanchezza e debolezza, perdita di peso notevole, un’importante complicazione nella deglutizione e debolezza a livello muscolare.
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I segni precoci del mesotelioma pleurico possono includere dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace, fiato corto, tosse, febbre, stanchezza, perdita di peso, difficoltà a deglutire, debolezza muscolare.
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I sintomi più diffusi legati alla tipologia peritoneale, invece, sono il dolore nella zona addominale, la perdita di peso, nausea e vomito.
Dal 2005 in tutta Europa, ed anche nelle nazioni in via di sviluppo, è stato proibito l’utilizzo dell’amianto anche se ancora oggi alcuni paesi come la Russia, la Cina, il Kazakhstan, il Brasile ed il Canada sono produttori importanti di tale materiale altamente tossico e pericoloso.
È stato previsto che il mesotelioma pleurico nell’Europa occidentale avrà la sua maggiore incidenza tra il 2010 ed il 2020, perché il tempo di latenza, ovvero il tempo che trascorre tra l’esposizione e lo sviluppo della patologia, è molto lungo, anche di 20 o 40 anni.
Dobbiamo comunque chiarire che l’esposizione a tale sostanza non significa necessariamente sviluppare il mesotelioma pleurico, e d’altro canto, la mancata esposizione, non comporta l’immunità verso la patologia.
Nel 80% dei casi di mesotelioma, la causa principale è l’esposizione all’asbesto, mentre solo il 5% delle persone esposte si ammalano di mesotelioma.
Questo fa pensare che le cause possono essere da ricercare anche altrove. Una tra le cause più studiate è il virus SV 40, che sembra essere in grado di provocare il mesotelioma nei ratti, e tale virus sembra essere stato ritrovato anche negli uomini.
È possibile che a scatenare tale patologia ci possa essere una predisposizione, legate ad una mutazione genetica che potrebbe essere trasmessa nel corso del tempo da generazione a generazione.
Quanto si sopravvive con un mesotelioma
Quando il mesotelioma è maligno si può considerare come un tumore particolarmente raro che va a colpire in una percentuale maggiore le persone di sesso maschile. Praticamente, insorge circa 3,4 volte ogni 100 mila uomini 1,1 volte ogni 100 mila donne.
Tra le donne, nel corso degli ultimi anni, si è verificato un leggero incremento, con una differenziazione notevole anche all’interno della stessa penisola italiana, in base alle regioni che vengono prese in considerazione. Il tumore è particolarmente raro nelle persone che hanno meno di 50 anni e il rischio aumenta invece fino al massimo verso i 70 anni.
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La sopravvivenza dei pazienti con asbestosi è lunga se non ci sono complicazioni. Queste sono rappresentate da cancro del polmone, enfisema polmonare, cuore polmonare cronico e mesotelioma pleurico (tumore delle pleure).
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La sopravvivenza, secondo le più diffuse statistiche, a 5 anni dal momento in cui si verifica la diagnosi è pari a circa il 20% nelle persone che hanno un’età compresa tra 45 e 54 anni. Chiaramente l’aspettativa di vita si riduce con il passare del tempo.
Mesotelioma peritoneale
Il mesotelioma peritoneale maligno è una patologia che insorge molto raramente, anche secondo le statistiche dal 1970 in poi la sua incidenza è sempre più in aumento. Il motivo deriva sostanzialmente dalla notevole esposizione all’asbesto nel corso degli ultimi anni.
Questa neoplasia, piuttosto di frequente, ha la tendenza a restare all’interno della regione addominale, anche se in qualche caso vi può essere un interessamento anche linfonodale, pleurico ed epatico.
Tra i principali sintomi connessi a questo tipo di tumore troviamo certamente il dolore a livello addominale, nausea, vomito e perdita di peso corporeo. In alcuni casi si possono verificare anche febbre, sudorazioni notturne, affaticamento e blocco intestinale, nonché pressione all’addome.
Il mesotelioma epitelioide
Il mesotelioma epitelioide, che viene chiamato anche epiteliale, si caratterizza per essere una tipologia di tumore maligno che va a colpire le cellule dell’epitelio, ovvero quello che formano il tessuto che funge da rivestimento della parte esterna di vari organi.
Questa forma di mesotelioma corrisponde al 50-70% della generalità di questo gruppo di tumori. Queste cellule, quindi, cominciano a non funzionare correttamente, per poi moltiplicarsi senza alcun controllo, trasformandosi in cellule tumorali.
All’inizio, questo tipo di mesotelioma veniva confuso spesso con un altro tumore, ovvero l’adenocarcinoma, soprattutto per via della forma delle cellule, per cui si poteva arrivare ad una diagnosi scorretta tramite il microscopio. I principali sintomi di questo tumore sono correlati alla collocazione o all’organo in cui è insorto il mesotelioma, ovvero polmoni, stomaco, addome.
Il mesotelioma pleurico
Il mesotelioma pleurico maligno è considerato una forma di tumore davvero molto rara e decisamente aggressiva che proviene dal mesotelio, ovvero una membrana davvero molto sottile che va a rivestire e a proteggere i polmoni.
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Il Talcaggio consi- ste nell’iniettare, attraverso un catetere, del talco sterile nella cavità pleurica, al ne di irritare sia la pleura viscerale.
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Il mesotelio è formato da due differenti strati: il primo va a proteggere il polmone e il secondo corrisponde ad un rivestimento a sacco tutt’intorno. Questa forma di mesotelioma è correlata spesso all’esposizione, per motivi di lavoro, all’asbesto (o anche all’amianto).
Le fibre di quest’ultimo materiale, infatti, si caratterizzano per essere davvero molto sottili e possono finire nell’organismo mediante le vie della respirazione.
Negli alveoli polmonari, le particelle che vengono respirate vanno a provocare una particolare risposta immunitaria: infatti, i macrofagi accolgono al loro interno tali elementi estranei e diffondono a livello locale citochine e dei fattori di sviluppo che comportano l’insorgere di una reazione di natura infiammatoria.
Quali sono i principali fattori di rischio
Come abbiamo già avuto modo di dire, il fattore di rischio più importante è legato all’esposizione all’amianto: gran parte di tali tumori, infatti, fa riferimento a delle persone che hanno avuto a che fare con tale sostanza nel corso dell’attività lavorativa.
L’amianto è un gruppo di minerali che si possono trovare facilmente in natura ed è decisamente pericolo per la salute delle persone, dal momento che le fibre che sono presenti al suo interno possono passare tramite le vie respiratorie e provocare un gran numero di danni alle cellule mesoteliali causando, certe volte, anche il cancro. Quando tali sostanze finiscono nei polmoni, tali fibre possono provocare anche altre patologie, come ad esempio l’asbestosi oppure il tumore polmonare.
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Bisogna certamente mettere in evidenza come possano trascorrere anche oltre 20 anni tra il primo momento in cui è avvenuta l’esposizione all’amianto e lo sviluppo della vera e propria malattia. Il pericolo di contrarre questo tipo di tumore non si riduce dopo che non ci si espone più all’amianto, visto che rimane praticamente per tutta la vita.
Note
- ^ Il Caso “ETERNIT” di Casale Monferrato, su meso.ospedale.al.it. URL consultato il 05/12/2019.
- ^ Legge n. 257 del 27 marzo 1992, su normattiva.it. URL consultato il 20 settembre 2015.
Voci correlate