Quest’ultima, evidentemente, potrebbe essere la spia di alcune altre patologie che riguardano l’apparato urinario, a cominciare dai reni, per finire alla vescica. Il più delle volte, comunque, è collegata alla presenza di una calcolosi renale o ad una insufficienza renale cronica.
In genere, comunque, si tratta dell’effetto della rottura intravascolare dei globuli rossi che liberano una loro componente, appunto l’emoglobina.
La classica colorazione rossastra delle urine in presenza di emoglobina è dovuta al fatto che l’emoglobina stessa, nel circolo arterioso, è ricca di ossigeno e quindi conferisce al sangue la colorazione rosso vivo, colorazione che diventa più scura nel circolo venoso in quanto l’emoglobina è priva di ossigeno.
Riscontrare una urina rossastra, comunque, non deve subito creare allarme in quanto può essere anche la causa dell’assunzione di alcuni medicinali o di determinati cibi e, nelle donne, essere legata al ciclo mestruale.
A questo fenomeno possono essere anche associati altri sintomi, non sempre significativi e indicatori di patologie più gravi, ma se ci si trova in presenza di brividi, pallore cutaneo, ingrossamento della milza, tachicardia, respiro corto o difficile, itterizia, stanchezza diffusa è meglio rivolgersi al proprio medico curante.
Questi, dopo una valutazione della storia medica del paziente ed una accurata anamnesi, prescriverà gli esami da effettuare per venire a capo del problema.
La presenza della emoglobina nelle urine, solitamente assente, è dovuta alla distruzione dei globuli rossi nei processi emolitici che la liberano nel circolo e, quando tale presenza diventa eccessiva ed il suo smaltimento naturale diventa difficile, questa passa nelle urine.
Vi sono alcune cause professionali che possono determinare questo problema, come lo sforzo intenso e prolungato cui sono sottoposti gli atleti o coloro che lavorano per un periodo prolungato facendo sforzi continui o nell’uso di un martello pneumatico o, ancora, quando si affrontano attività fisiche prolungate in condizione di disidratazione. Quindi, se si rientra in queste categorie di soggetti, in linea di massima non è il caso di preoccuparsi.
Vi sono tuttavia tutta una serie di patologie che possono essere causa di emoglobinuria.
Il favismo, per esempio, malattia genetica la cui causa è una particolare intolleranza alle fave che determina la rottura dei globuli rossi con conseguente immissione in circolo dell’emoglobina che verrà poi filtrata dai reni e precipiterà nelle urine.
Inoltre vanno citate la glomerulonefrite acuta, le malattie infettive in genere, le intossicazioni alimentari, le ustioni estese, i tumorali renali, la malaria, un’altra malattia genetica che è l’emoglobinuria parossistica notturna, l’anemia, morbo di Cooley, reazioni a trasfusioni di sangue incompatibili, anemie immunoemolitiche da farmaci, freddo intenso, e malfunzionamento di protesi valvolare cardiaca.
Concludendo, in caso di presenza di emoglobina nelle urine, anche se nella maggior parte delle situazioni potrebbe essere ricondotta a stress o a cause professionali o occasionali, è sempre meglio consultare il medico per poter affrontare per tempo un eventuale patologia più seria che potrebbe essere la causa del problema.