Il processo di cicatrizzazione delle ferite è lungo e pieno d’insidie. È influenzato da molti fattori come genetica, etnica, eziologia, topografia cutanea e anagrafica. Ma anche stile di vita, alimentazione, fumo e stress sono da considerare. Per questo motivo non tutte le cicatrici guariscono in modo sano, causando la formazione della cicatrice ipertrofica.
Cicatrice ipertrofica: come si forma?
Quando ci si taglia o si ha una ferita, il corpo reagisce mettendo in atto il processo di cicatrizzazione. Le fasi principali del processo sono tre:
- Fase infiammatoria: dura fino cinque giorni
- Fase proliferativa: va dalle tre alle quattro settimane
- Fase della maturazione: è la più lunga e può durare fino a due anni o di più
Durante la fase di cicatrizzazione, tanti fattori possono influenzare il processo e causare la formazione della cicatrice ipertrofica. Una ferita quando guarisce in modo regolare porta alla formazione di una cicatrice normale, che apparirà liscia, di colore più chiaro rispetto la pelle e priva di annessi cutanei, poiché il tessuto che si viene a creare è di origine fibrotica.
Quando il processo riparatorio della pelle è di scarsa qualità, i margini appaiono distanziati, e si verificano con maggiori probabilità riapertura della ferita in seguito a traumi o trazioni. Si presenta solitamente nei soggetti predisposti e in chi soffre di patologie sistemiche. Si formerà così la cicatrice atrofica.
La cicatrice ipertrofica si presenta con tessuto fibroso in quantità maggiori di quello realmente necessario per la riparazione della pelle. Al tatto la cicatrice appare in rilievo e dolorante, tanto da limitare i movimenti, anche se resta nei confini della lesione.
La forma più difficile da debellare ed esteticamente peggiore è la cicatrice cheloidea. I chelodi sono composti da collage in sovrapproduzione che va ben oltre i confini della cicatrice. Le cause sono da ricercare nei fattori ereditari, genetica e dalla predisposizione individuale.
Tutte le cicatrici, anche quella ipertrofica, può essere classificata rispetto al piano cutaneo in piana, depressa o rilevata. Rispetto alla funzione, senza o con limitazioni funzionali. Le cicatrici che provocano difficoltà funzionali sono definite anche retraenti e compaiono in seguito a traumi molto esteti come le ustioni sul viso o sugli arti, causando contratture.
Curare la cicatrice ipertrofica
La cicatrice ipertrofia compare al tatto gonfia, dura e in rilievi a causa del tessuto fibroso prodotto in eccesso. Visivamente appare rossa e spesso è accompagnata da prurito nella zona circostante, oltre che sulla cicatrice. La visita da parte di un medico specialista è molto utile per capire lo stato di avanzamento del processo di cicatrizzazione.
La cicatrice ipertrofica si può trattare in diversi modi. L’uso di lamine siliconiche o gel in silicone è utile per creare un habitat ideale per la corretta formazione della cicatrice. Le infiltrazioni di cortisone aiutano a limitare la formazione fibrotica di collagene, tessuto che causa l’ipertrofia. Si tratta di una terapia da seguire in uno studio medico sotto prescrizione di uno specialista.
Altri rimedi medici sono:
- Crioterapia: trattare la cicatrice con il ghiaccio per distruggere il tessuto cicatriziale;
- Laserchirurgia: il laser fa evaporare il tessuto tramite trattamento ablativo che sfrutta insieme la capacità rigenerativa fibroblastica profonda e l’azione superficiale levigante;
- Revisione chirurgica: asportazione della cicatrice per far avvenire il processo cicatriziale in modo corretto;
- Dermoabrasione: consiste nell’abrasione meccanica del tessuto cicatriziale. Solitamente si esegue nella fase intermedia della cicatrice e si abbina ad altri rimedi farmacologici;
- Peeling: trattamento a base di sostanze acide cheratomodulante. Attualmente non molto utilizzato;
- Filler: iniezioni a base di acido ialuronico con azione di biostimolazione e/o bioristrutturazione.
A secondo della fase in cui si trova la cicatrice, si possono adottare diversi trattamenti. Nella fase iniziale della guarigione della ferita, è importante somministrare antibiotici e proteggerla dalla luce del sole, poiché i raggi UV non solo rallentano il processo di guarigione, ma provocano la formazione di macchie scure sulla pelle nuova. I migliori risultati per cicatrici ipertrofiche o cheloidi si ottiene durante la fase intermedia, quando la cicatrice è immatura e l’epitelio è intatto.
Trattare la cicatrice ipertrofica con Skinception Dermefface FX7
Skinception Dermefface FX7 è la soluzione ideale per trattare la cicatrice ipertrofica e tutte quelle cicatrici che si formano sul viso e sul corpo a causa dell’acne. È composto da ingredienti innovativi clinicamente provati efficienti.
È utile per il trattamento delle cicatrici sia fresche che mature. Agisce rimuovendo le cellule morte dell’epidermide, le quali vengono sostituite da quelle nuove, levigando la cute e appiattendola. Aiuta inoltre il processo di formazione di collagene normalizzandolo. Può essere utilizzato per l’eliminazione di macchie della pelle, idrata e migliora l’aspetto. I primi risultati si avvertono già dopo ventotto giorni di utilizzo.
Gli ingredienti di Skinception Dermefface FX7 sono tutti a base di erbe. Secondo gli studi effettuato sul prodotto, sette elementi mostrano le seguenti caratteristiche:
- DI –panthenol: accelerazione della guarigione delle ferite del 30%
- Pro Coll One+: aumento della produzione di collagene di tipo I del 1190%
- Vitalayer: aumento della produzione di collagene di tipo III del 1257%
- Hydrolit 5: migliora idratazione cutanea del 100%
La modalità d’uso consigliata è l’applicazione su piccole cicatrici per 3-4 mesi, una o due volte al giorno. Per il trattamento di cicatrici ipertrofiche si consiglia l’applicazione giornaliera per sei mesi, affinché gli ingredienti naturali riescano a penetrare in profondità e levigare la cute, eliminando durezza, rossore, gonfiore e prurito.