La determinante di tale condizione è da ricercarsi in un problema legato alla produzione dell’emoglobina, o alle basse concentrazioni di tale molecola, che determinano pertanto una condizione anomala nei globuli rossi, con ciò che ne consegue sotto il profilo anemico.
Le cause
Numerose sono le cause dell’anemia microcitica. Tra le principali si può ricordare la presenza di condizioni croniche di carenza di ferro, malattie croniche (si pensi alla celiachia), o ancora la talassemia.
I sintomi
Piuttosto lungo è l’elenco dei sintomi dell’anemia microcitica. I più evidenti sono la perdita di appetito, un aspetto maggiormente pallido, fragilità nelle unghie e nei capelli. Nei casi più incisivi, le difficoltà riguardano quelle di deglutizione, infiammazioni alla bocca, mal di testa, sensazione di stordimento, difficoltà di concentrazione, dolori al petto, e ancora problemi a prendere sonno, fiato corto e tanto altro ancora.
Come rimediare
Naturalmente, un quadro clinico come quello sopra delineato non può che essere fortemente pregiudicante per il sereno scorrimento della vita quotidiana. Proprio per questo motivo, e al fine di evitare di incorrere in guai ancora peggiori, diventa fondamentale cercare di intervenire e porre dunque rimedio a tale scenario pregiudizievole.
In altre parole ancora, quel che corre fare è trovare la causa che ha scatenato l’anemia, e cercare di contrastarla al fine di ripristinare una condizione più serena nel proprio organismo. Qualche esempio?
Nell’ipotesi in cui l’anemia microcitica sia legata alla carenza di ferro, è spesso sufficiente incrementare il consumo di carne, di cereali, di fagioli, di frutta secca e di verdura, abbinando tali alimenti con altri alimenti che invece sono in grado di favorire l’assorbimento del ferro (si pensi, a titolo di esempio, a pomodori, agrumi, melone). Sempre a proposito di dieta, e di risoluzione dei propri problemi di anemia attraverso un “nuovo” regime alimentare, potrebbe essere utile consumare meno latticini ricchi di calcio, che invece interferiscono con il corretto assorbimento del ferro.
Qualora una nuova dieta non fosse sufficiente, potrebbe essere utile procedere a assumere degli specifici integratori di ferro o di altri nutrienti, dietro – naturalmente – il parere del proprio medico di fiducia e dietro un approfondita analisi degli esami del sangue. L’anemia microcitica può infatti essere determinata dalla carenza di vitamina B6, che è fondamentale per potersi garantire degli adeguati livelli di emoglobina. Di qui, il rimedio più adatto nel breve termine non può che essere quello di assumere quantità idonee di tale vitamina. Se invece i sintomi dell’anemia microcitica dipendono dalla carenza di rame, come risulterà intuibile il provvedimento più idoneo non potrà che essere quello di assumere quantità necessarie di tale nutriente.
Naturalmente, vi sono delle ipotesi in cui le terapie di cui sopra non sono sufficienti. L’anemia microcitica può infatti manifestarsi in condizioni di gravità, dando seguito a un’insufficienza cardiaca: in questi casi si procede a una trasfusione di sangue. In altre ipotesi ancora, a scatenare l’anemia microcitica possono essere patologie ancora più gravi, come la talassemia.
Qualora le analisi del sangue dovessero mostrare tali condizioni, è naturalmente opportuno parlarne con il proprio medico di fiducia e, mediante un’attenta condivisione dei sintomi e di eventuali ulteriori accertamenti, procedere all’individuazione della terapia più idonea. Parlatene dunque con il medico di famiglia, e esprimete lui tutti i sintomi e i cambiamenti del proprio organismo, per poterlo aiutare a trovare la cura migliore.
Fonti e bibliografia
- Medicina di laboratorio – La diagnosi della malattia nel laboratorio clinico. Laposata; Ed. Piccin; 2016
- Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. M. Ciaccio, G. Lippi; Ed. Edises; 2018